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Ricevono una scatola sigillata: è un miracolo che la gatta sia ancora viva

Trovano all’ingresso una scatola di cartone sigillata con uno spaventoso avvertimento: è un vero miracolo che la gatta sia ancora viva. 

La scatola inviata a YHS (Facebook Yakima Humane Society – Amoreaquattrozampe.it)

Quando il personale dell’organizzazione no-profit YHS (Yakima Humane Society) stava per entrare in ufficio ha notato, dinanzi alla porta d’ingresso, una misteriosa scatola. Su di essa vi era un insolito avvertimento. La scritta sulla scatola invitata chiunque fosse entrato in possesso di quest’ultima a “mantenere al freddo” i suoi contenuti poiché “deperibili“. I volontari della storica associazione erano perplessi sul da farsi e hanno infine scelto di aprire in diretta il contenitore di cartone per scoprire cosa ci fosse al suo interno.

L’arrivo della gatta Elsa nella scatola a “YHS”: la gioia di saperla ancora viva

Dopo aver aperto la scatola uno dei responsabili dell’associazione no-profit ha visto spuntare la testolina di un animale. Si trattava di una gatta dal manto grigio e dai magnetici occhi gialli letteralmente terrorizzata. Non si sa per quanto tempo la gatta sia rimasta chiusa nella scatola, ma – per fortuna – la pelosetta era finalmente in mani sicure.

La gatta Elsa (Facebook Yakima Humane Society – Amoreaquattrozampe.it)

Sulla scatola chiusa con nel nastro adesivo – ritrovata dai membri dell’équipe in mattinata – non vi era alcun indizio di un recapito o altri messaggi relativi alla presenza dell’animale al suo interno. Per tal ragione il personale della YHS ha ipotizzato che la gatta fosse stata volontariamente abbandonata di fronte al rifugio.

La YHS, con sede nella cittadina di Yakima, a Washington, negli Stati Uniti, lavora da un centinaio di anni per aiutare gli animali in difficoltà a trovare una nuova famiglia e si è subito messa all’opera affinché la gattina potesse recuperare dal trauma subito nelle ore precedenti al suo ritrovamento. Difatti, se i gatti hanno un’ottima memoria che permette loro di ricordare alcuni nomi, dimenticano difficilmente gli eventi negativi che hanno caratterizzato la loro esistenza.

La dolce Elsa e la sua nuova casa

La gattina, dopo essere rimasta al freddo all’esterno dell’edificio, è stata rifocillata, visitata e rassicurata dai veterinari giunti sul posto dopo la segnalazione dell’accaduto. Per le condizioni in cui è stata ritrovata il personale ha deciso dare alla gatta il nome di Elsa. Lo stesso di una delle principesse protagoniste del celebre film d’animazione “Frozen”. La scelta è stata molto apprezzata dai seguaci dell’organizzazione su Facebook.

Elsa con la nuova famiglia (Facebook Yakima Humane Society – Amoreaquattrozampe.it)

Il video del ritrovamento di Elsa è apparso sulla piattaforma social nei giorni scorsi e, in didascalia, si spiega come la gatta abbia trovato una nuova casa. “Elsa è la preferita del personale!”, hanno commentato i volontari dopo aver rassicurato gli utenti sul fatto che la pelosetta avesse definitivamente abbandonato la sua scomoda e inappropriata casa di cartone per gatti.

A distanza di alcuni giorni dal suo salvataggio, Elsa si presenta – ai suoi nuovi amici – come un gatto “per nulla timido” e che, grazie al loro aiuto, avrebbe reagito in modo molto incoraggiante di risposta al recente trauma dell’abbandono.

Giada Ciliberto

Laureata in Lingue, Culture, Letterature e Traduzione e laureanda in Scritture e Produzioni dello Spettacolo e dei Media (cinema) presso "La Sapienza" di Roma. La scrittura rappresenta per me un imprescindibile flusso vitale.  Il mio percorso nella Comunicazione inizia con BEJOUR (Become a journalist in Europe) conclusosi nel 2020, presso il Dipartimento CORIS dell'Università La Sapienza e con la successiva collaborazione con alcune riviste on-line. Tra i miei ulteriori interessi ed esperienze rientrano laboratori di scrittura creativa, di teatro, e altre attività legate alla scrittura per immagini.  Sono dell’idea che le creature del mondo animale sappiano ascoltarci anche quando restiamo in silenzio. In ognuna di loro abita un’anima sensibile, per tal ragione tangibile e meritevole di rispetto. Amo osservare e analizzare ciò che mi circonda, viaggiare senza una meta precisa. Credo nel potere anti-anestetico dell’arte e nell’energia potente e costruttiva che deriva dal lavorare a contatto con la natura e con tutte le persone che non hanno mai smesso di dialogare con il loro bambino interiore. 

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