Il 60% degli animali selvatici si è ridotto nel Regno Unito
In occasione della Giornata mondiale degli animali, sono stati diffusi i dati del report State of Nature nel Regno Unito, dal quale emerge una realtà sconcertante. Secondo, lo studio, dal 1970 ad oggi, la popolazione della fauna selvatica nel Regno Unito si è ridotta del 60%. In questo scenario, ben un quarto dei mammiferi è scomparso e quasi la metà delle specie di uccelli nel Regno Unito è a rischio estinzione.
Tra le cause della scomparsa degli animali selvatici: l’intensificazione dell’agricoltura, l’inquinamento da fertilizzanti e da plastica, la distruzione degli habitat conseguente dell’urbanizzazione, cambiamento climatico e specie esotiche invasive.
Non solo. Secondo il rapporto, il 13% delle specie sarebbe scomparse dagli anni ’70. In totale, 133 specie sono svanite nel Regno Unito dal 1500 tra le quali farfalle (17% in calo) e falene (25% in calo), ma anche uccelli come il torcicollo e il serin, il gatto selvatico, il pipistrello dalle orecchie di topo sono minacciati d’estinzione. Il 41% di ben 700 specie terrestri, di acqua dolce e animali marini, pesci, uccelli, farfalle e falene è in declino, mentre solo il 26% è aumentato mentre il 33% non ha subito cambiamenti.
Il rapporto ha anche registrato alcuni successi, come il ritorno di alcune specie come le grandi farfalle blu e castori nonché la diffusione di una specie di orchidee che stava scomparendo e che ora ha ripreso a diffondersi in ben undici siti nell’Inghilterra settentrionale.
Daniel Hayhow, autore principale del rapporto, ha dichiarato che “Sappiamo di più sulla fauna selvatica del Regno Unito rispetto a qualsiasi altro paese del pianeta, e ciò che ci sta dicendo dovrebbe farci sedere e ascoltare. Dobbiamo rispondere più urgentemente su tutta la linea se vogliamo riportare la natura dove appartiene”.
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C.D.
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