Regalo al cane, cosa fare? Magari un bel castello…ed è proprio a ciò che hanno pensato una donna e suo marito per il loro quattrozampe.
Un cane può essere la compagnia migliore in assoluto per tutti. E nel caso di Susan Crossland è così senza ombra di dubbio. Questa donna inglese infatti ha dato dimostrazione di tenere al proprio cagnolino Archie più di qualsiasi altra cosa al mondo. E lo ha fatto non badando a spese, complice anche il favoloso montepremi da oltre 1,3 milioni di euro vinto alla lotteria. Susan ha infatti speso oltre cinquemila dollari allo scopo di far costruire una replica in miniatura – ma comunque dalle dimensioni belle grosse – del castello di Giorgio IV di Windsor. Che sarà la nuova casa del suo Archie. Altro che cuccia, questa struttura realizzata del tutto in legno dipinto a mano supera i due metri di lunghezza. La donna ha giustificato questa follia minimizzando: “Ho pensato che al mio Archie sarebbe piaciuto”. E non è tutto: oltre a questo bizzarro regalo al cane di famiglia, Susan ha programmato anche le nozze per quest’ultimo. Avverranno proprio qui, nel suo castello, ed indosserà uno smoking fatto di misura, con cappello e quant’altro.
Regalo al cane, di tutto per farlo felice
Poi però sempre Susan precisa una cosa. “Il castello non rimarrà qui nel giardino di casa mia per sempre. Penso che lo donerò a chi sarà ben propenso ad accettarlo. Magari divertirà dei bambini, oppure degli altri cani. Nel castello ci sono trono, tappeti rossi ed anche una vasca idromassaggio. La 53enne non ha davvero badato a spese per il suo cane di 10 anni. Del resto le foto che girano in rete e che sono state prodotte dal Daily Mail dicono tutto. La vincita di Susan e di suo marito Michael risale a dieci anni fa ormai. Era il 2008 quando i due scoprirono di essere stati baciati dalla fortuna a Mirfield, nel West Yorkshire. Per completare la costruzione del castello sono stati necessarie 244 ore ed oltre 15 litri di vernice, oltre a 155 kg di legno. “Amiamo viziarlo – conclude Susan – e penso che io e mio marito non avremmo potuto fare di più“.
A.P.