Gli animali e chi per loro corrono un rischio molto elevato, specialmente a Natale: stilata una lista di motivi per disincentivare chi vuole regalare dei pelosetti.
Sono sempre più numerose le associazioni a lavoro per la tutela degli animali che si ritrovano a correre inevitabilmente ai ripari, ogni anno, con l’approssimarsi delle festività. Specialmente durante il Natale sarebbero risultati infiniti i casi di abbandono e relativa di sofferenza per gli esemplari finalizzati a sorprendere gli affetti più cari e poi, molto spesso, destinati a confrontarsi con un futuro incerto e problematico.
Secondo un ultimo report rilasciato dai portavoce della “Starting Over Dog Rescue“, una delle prime organizzazioni volte a sensibilizzare su tale fenomeno in costante incremento, gli animali “non possono essere scambiati o restituiti come calzini” pertanto è indispensabile – in questa stagione di festa – far conoscere all’opinione pubblica quelli che sono i rischi di scegliere un pelosetto come regalo di Natale.
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Il primo squilibrio sarebbe dettato, prendendo l’esempio di Tug – un cane adulto rimasto per metà anno in una casa di adozione con la speranza di tornare in una vera famiglia, dopo essere stato donato a terzi che l’hanno rifiutato – di mettere in difficoltà anche i volontari che si impegnano a far fronte alla situazione di emergenza riguardante i pelosetti senza dimora e abbandonati.
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La crescita esponenziale del fenomeno, in seguito alle festività, raggiunge ogni anno il suo picco nel mese di gennaio, spingendo le associazioni non-profit a dover trovare sempre un maggior numero di aiutanti per trovare una sistemazione agli animali abbandonati.
Negli ultimi quattro anni il numero di pelosetti in cerca di una casa, dopo l’illusione di aver messo radici in una famiglia, è raddoppiato. Ciò ha spinto il responsabile dell’associazione a promuovere – quanto più largamente possibile – un processo di adozione rigido e efficace, in modo da evitare qualsiasi dono affrettato e inconsapevole giocando con la vita degli esemplari per banali capricci.
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“Non vogliamo che i cani tornino da noi“, spiega per tal ragione il responsabile della “Starting Over Dog Rescue”. Ed è per questo che: “non regaliamo mai un cane come regalo di Natale” e fissiamo un impegno fino a quindici anni in compagnia dei soggetti predisposti all’adozione dal momento in cui l’animale lascia la loro struttura.
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