In Svizzera escono dalle urne i risultati su un Referendum che vedeva protagonista il lupo: possono festeggiare gli animalisti.
Al centro di alcune vicende che vedono abbattersi su di esse dei veri e propri scontri, dialettali e purtroppo anche fisici, ci sono sicuramente alcune specie che non vengono viste di buon occhio (per usare una terminologia gentile) da alcuni esseri umani. Dall’altra parte, invece, c’è un’altra categoria di esseri umani pronti a difendere il regno animale a spada tratta. È una questione molto delicata, anche perché, spesso e volentieri, al centro di tale questione ci sono due specie ben precise: gli orsi e i lupi. Quest’oggi mettiamo in evidenza i lupi.
In tanti dicono essere animali pericolosi, altri, invece, incolpano l’uomo di costruire o di “andare a ficcare il naso” in posti dove non compete al genere umano. Insomma: come detto poc’anzi la partita, accesa, è sempre aperta. A volte, però, non se ne viene fuori e quando subentrano questi “casini” è meglio ricorrere alla legge o meglio a un Referendum. Notizia delle ultime ore vede protagonista questo “strumento del popolo” usato per decidere nei confronti dell’abbattimento facilitato o meno del lupo in Svizzera. Gli abitanti si sono espressi e il risultato che ne è uscito a tenuto tutti col fiato sul collo.
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Il lupo in Svizzera rimane una specie protetta. Questa non è una considerazione, ma un dato di fatto ed è ciò che è uscito dal Referendum andato in scena nella nazione elvetica nei giorni scorsi. I cittadini sono stati chiamati a esprimersi sull’abbattimento “regolato” del lupo. Per regolare s’intende quando può o non può essere considerato un esemplare a rischio e per questo deve essere abbattuto. Gli abitanti dei diversi Cantoni si sono espressi e il risultato che è uscito ha vinto trionfare gli animalisti: il No al 51,9% e il Sì al 48,1&.
Questo risultato, detto in soldoni, ha fatto sì che sul lupo, in futuro, non ci sarà un accanimento di tutti quelli che lo volevano abbattere senza alcun senso, come se di senso, comunque, ce ne fosse uno. I lupi, in Svizzera, erano da tempo spariti per poi tornare a fare visita proveniente dall’Italia stessa. 100 esemplari, alcuni dei quali solitari, rischiavano di rimanere immersi in una vera e propria carneficina. E invece no: il popolo ha deciso di rimanere con la norma vigente, e cioè quella che permette l’abbattimento solo se è un esemplare ad alto rischio. Un fatto del genere potrebbe accadere se il lupo ha ucciso più di 25 animali da fattoria in un mese o 15 se sino verificati danni nell’anno precedente.
Un’altra bella notizia per questa specie sempre sotto attacco da parte dell’essere umano. Assieme all’orso, il quale in Italia aveva visto l’intervento diretto del ministro dell’Ambiente Sergio Costa a suo favore, rimangono due specie che, nonostante tutto, in un’altra parte del genere umano trovano molta solidarietà e senso di giustizia, per un futuro più coeso e assieme, umano e animale.
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