Combattimenti, maltrattamenti, commercio e scommesse illegali. I nostri compagni a 4zampe sono quelle vittime predilette sulle quali lucrare. Esseri da sfruttare per i propri interessi, da scartare e gettare nel caso in cui non servono più: dal settore degli allevamenti, a quello della riproduzione, passando per i combattimenti. E’ una triste realtà, molto presente in alcune regioni italiane, dove l’emarginazione e la criminalità organizzata sono l’incubatore ideale per diffondere un sistema di violenza.
A fine novembre, è stato trovato un cane, abbandonato in una strada di un quartiere popolare di Trapani. Il povero animale reduce di un combattimento era pieno di ferite sanguinanti. Quello che colpisce è l’indifferenza con la quale le autorità non intervengono di fronte a casi di questo tipo. E’ la denuncia condivisa con un post accompagnato dal video della piccola vittima, pubblicata da Enrico Rizzi, il giovane presidente del Noita:
“Ennesimo cane vittima di #combattimenti, lasciato in uno spiazzale di un quartiere popolare della città, nella totale indifferenza del #Questore di Trapani Maurizio Agricola che ormai da anni continua a sottovalutare questo vergognoso fenomeno criminale, nonostante i miei ripetuti ed infiniti solleciti, tanto che nell’ultima nota l’ho invitato a rassegnare le sue dimissioni”, scrive Rizzi, spiegando di essersi presentato sul posto, con la polizia municipale, veterinari dell’ASP e il responsabile provinciale della Lega del Cane. Il cane in gravi condizioni è stato portato presso un ambulatorio veterinario per le cure.
Una realtà all’ordine del giorno, più volte segnalata e denunciata dalle organizzazioni animaliste. Ecco perché, lo stesso presidente del Noita ha riscritto al Questore e, per conoscenza, al Ministro dell’Interno, al sindaco di Erice, al Comandante Provinciale dei Carabinieri di Trapani, al Comandante Provinciale della GdF di Trapani, al Prefetto di Trapani, al dirigente del Servizio Veterinario dell’ASP di Trapani e all’Assessorato alla Salute della Regione Siciliana. In questo modo, sottolinea Rizzi non potranno dire che “non erano a conoscenza”.
Il fenomeno dei combattimenti di cani è molto presente a Trapani e ogni mese, i volontari fanno i conti con esemplari feriti, rinvenuti per le strade. Nell’estate del 2017 era stata promossa una petizione su avaaz.org al riguardo e le troupe del Tg2 hanno riservato nell’arco dell’anno ben due servizi sul tema delle lotte tra cani, promosse dalla criminalità organizzata locale.
Manifestazioni, denunce, sequestri e cani vittime di una realtà sommersa, non bastono per accendere i riflettori. L’assenza delle istituzioni in tal senso alimenta questo fenomeno. Per questo, ancora una volta, c’è chi non resta in silenzio e continua, senza sosta, a mostrare quello che accade ogni giorno.
C.D.
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