Un drammatico ritrovamento è avvenuto nelle scorse ore sulla spiaggia di Voltri, a Genova: alcune persone hanno notato la carcassa di una tartaruga. Si tratta di una specie molto particolare e rarissima, la cosiddetta tartaruga liuto (Dermochelys coriacea). L’animale era lungo circa un metro e sessanta e si sta cercando di capire come sia arrivato sulla spiaggia. Plausibile che la tartaruga sia giunta già morta, trasportata dalle forti onde causate dal vento di libeccio. Infatti, l’animale presenta un evidente e avanzato stato di decomposizione. Il particolarissimo colore nero ha lasciato il posto ormai solo alle placche ossee biancastre. A trovare la tartaruga i residenti della zona, che l’hanno anche immortalata in alcune foto. Sul posto sono poi giunti la capitaneria di porto,le autorità locali e personale dell’acquario di Genova.
Tartaruga muore dopo il recupero
Nelle scorse settimane, non ce l’ha fatta la tartaruga marina gravemente ferita recuperata da alcuni sub. Questi si trovavano a fare un’immersione nelle acque al largo di Loano. Infatti, dopo essere stata affidata ad una delegazione della Guardia Costiera del porto, la tartaruga doveva essere trasferita presso l’acquario di Genova, ma è invece deceduta da lì a poco. Così è stata trasportata all’Istituto Zooprofilattico della Liguria per le analisi.
Intanto, l’Enpa – l’ente nazionale che si occupa di proteggere gli animali – denuncia come anno dopo anno siano sempre di più le tartarughe marine che muoiono a causa dell’ingestione di sacchetti di plastica, scambiati per meduse o perché finiscono in reti e ami da pesca o infine perché gravemente ferire dalle eliche delle imbarcazioni. Anche lo scorso anno, si sono infatti registrati una ventina di casi.
La coppia che ha adottato la tartaruga
Sempre dal capoluogo ligure arriva la storia di Giuliana e Gerardo, guardie zoofile. La coppia ha adottato la tartaruga Spritz dopo averla recuperata nel torrente Fereggiano. I due sono davvero orgogliosi di quello che fanno: “Per Spritz abbiamo dovuto mettere le mani nella melma, era proprio in grave difficoltà. Ora vive in un bel recinto con una sua vasca e finalmente ha ritrovato l’acqua necessaria a sopravvivere”. L’esperienza dei volontari è davvero molteplice e tra loro ad esempio ci sono i pescatori sportivi. Grazie al loro impegno, sono stati salvati e trasferiti circa 20 quintali di pesci boccheggianti.
GM