Felipe Rodriguez ha detto che pensava di avere le allucinazioni quando un’aquila che ha rapito il piccolo cane bianco di sua sorella dal suo cortile, ha sbattuto le sue enormi ali ed è scomparsa tra gli alberi. L’ha visto davvero? Ebbene sì. Il cagnolino di nome Zoey, un bichon di tre chili e mezzo, era scomparso, rapito da un rapace affamato martedì pomeriggio. L’episodio era avvenuto a circa quindici metri da casa di sua sorella sulle rive del fiume Lehigh in Pennsylvania, ha detto Rodriguez.
Quindi ha proseguito nel suo racconto, riportato dal North West Herald: “Sembrava qualcosa da ‘Mago di Oz’. Sono un ragazzo di città. Questo non succede nel mio mondo”. Ma può davvero essere successo? Bisogna innanzitutto dire che le aquile sono abbastanza capaci di prendere un piccolo cane o un gatto. “E’ stato documentato altre volte, ma non così spesso”, ha detto Laurie Goodrich, una biologa del vicino Hawk Mountain Sanctuary, una riserva che annualmente registra decine di migliaia di falchi migratori, aquile e falchi.
Con la scarsità di cibo e i corsi d’acqua che si congelano, i rapaci stanno “guardando un po’ oltre e approfittando di tutto ciò che potrebbe essere là fuori”, ha aggiunto la biologa. Felipe Rodriguez disse che era da solo a casa di sua sorella a Bowmanstown, a circa 80 miglia a nord di Filadelfia, e Zoey stava giocando nel cortile recintato quando sentì un forte strillo, si affrettò verso la porta e guardò fuori.
“L’uccello stava trattenendo il cane. Ci fu un battito delle ali, e poi se ne andò “, ha detto Rodriguez, un dirigente sanitario di 50 anni in visita da Chicago. A quel punto, l’uomo si mette a cercare per il quartiere il bichon di sette anni. Poi pensò che Zoey fosse scomparso definitivamente. Sua sorella e la sua famiglia sono state scioccate quando l’hanno scoperto. “Non ho fatto altro che piangere tutto il giorno”, ha detto Monica Newhard.
La donna ha detto che non è raro vedere aquile, data la vicinanza della sua casa al fiume. Sospettava inoltre che occasionalmente prendessero uno dei conigli che vivevano sotto il suo capanno. Ma a Newhard non era mai potuto venire in mentre che i suoi quattro cani fossero in pericolo. Con il cuore spezzato, lei e suo marito hanno perlustrato il bosco per cercare il corpo di Zoey.
Invece, il cane venne ritrovato a sei chilometri di distanza da Christina Hartman, 51 anni, che ha detto che stava guidando su una strada sterrata innevata quando ha avvistato una massa bianca e pelosa e si è fermata per capire cosa fosse. Raccolse il cane che piagnucolava, lo avvolse in una coperta e lo portò a casa, dandogli due scodelle di zuppa di pollo e riso. A poco a poco, il bichon si scaldò e iniziò a star meglio.
La donna notò delle ferite in testa e che il cane zoppicava. Questo cane appartiene a una famiglia e scoprirò a chi appartiene”, si disse la 51enne. In realtà non ci volle molto. La donna infatti si accorge di un post pubblico su Facebook della proprietaria del cane che lo cercava. Così decide di contattarla subito. Per la famiglia del piccolo Zoey, dunque, la vicenda ha un lieto fine davvero insperato.
GM
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