Gli rapiscono il cane, invece di denunciare paga la riabilitazione (FOTO)

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By Francesca DM

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La donna ruba il cane per potersi procurare la droga, il padrone appena scopre la storia invece di denunciarla le paga la riabilitazione

La dolce Darla (Screen Facebook)
La dolce Darla (Screen Facebook)

E’ strano a volte, di come delle vite entrino in collisione senza un apparente motivo, ma che poi riescano a salvarsi a vicenda. Al centro di questa storia, una meravigliosa e tenerissima cagnolina di nome Darla. Intorno a lei ruoteranno le vicende e le storie di tre persone. Si può chiamare destino, fato o semplicemente fortuna, ma queste tre persone si sono salvate a vicenda, e tutto grazie all’immenso amore e devozione che il proprietario della cucciola prova per lei.

Dopo il rapimento della cagnolina, l’uomo non si arreso, e spinto dalla disperazione della paura di non poter mai più riabbracciare la sua Darla, non solo l’ha trovata, ma ha anche aiutato le persone incontrate durante questo periodo buio.

Una shar-pei, un “papà umano” preoccupato, una donna rapitrice pentita e un accusato ingiustamente sono i protagonisti che si sono legati indissolubilmente in questa vicenda.

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La corsa per ritrovare il suo cane, poi la riabilitazione per la rapitrice

Darla (Screen Facebook)
Darla (Screen Facebook)

La vita di Brayden Morton non è stata di certo facile. Cresciuto ad Alberta, precisamente a Red Deer, con intorno a lui persone che erano dipendenti dal fentanyl, ha trascorso la sua vita tra criminalità, droga, entrando anche a far parte di una banda.

A 24 anni, non ha resistito e anche lui ha ceduto alla battaglia contro la droga, diventando dipendente dal fentanyl. E’ stata una lunga e dolorosa lotta, che lo ha visto sconfitto per ben 16 volte, alla fine delle quali ha deciso di intraprendere l’unica via che gli sembrasse quella più semplice. Si sentiva un fallito, non trovava uno scopo, e continuava a ricadere nelle vecchie abitudini.

Non stavo facendo nulla di buono nella mia vita. Tutto stava
andando in pezzi per me” così racconta quel periodo del quale si ricorda essersi reso conto di non avere niente. Poi un avvenimento ha cambiato per sempre la sua esistenza. Come spesso si dice, bisogna toccare il fondo prima di poter risalire. A causa del suo “lavoro” non in regola con la legge, è stato preso di mira da dei rivali, e dopo essere stato preso in ostaggio e torturato, la sua vita era appesa ad un filo.

I medici sono riusciti a salvargli la vita, ma anche in quell’occasione lui racconta di come il suo unico pensiero fosse quello di poter finalmente uscire dall’ospedale per drogarsi di nuovo. Una volta dimesso dalla struttura, nei giorni a seguire, mentre camminava per tornare a casa vede una cabina telefonica, e gli viene in mente uno dei numeri che conosceva a memoria, quello di un’amica di famiglia, specialista nella riabilitazione. Le sue parole per descrivere quell’esatto momento sono commoventi. Racconta della telefonata alla donna, che gli comunica di come i genitori lo pensino morto e di come lui debba finirla con quella vita e rimettersi in carreggiata.

Così decide di concedersi un’ultima notte di follie, al termine della quale, se si fosse risvegliato, avrebbe messo un punto per sempre e avrebbe accettato il consiglio della specialista. Dal giorno seguente, una volta entrato in riabilitazione non ha mai più toccato la droga, cambiando radicalmente la sua vita.

E stava andando tutto per il verso giusto fino a quando un giorno, del mese di giugno, mentre lavorava nel suo ufficio, nella Columbia Britannica, a Cranbrook, un forte rumore attira la sua attenzione. Il cancello aperto lo ha messo subito in allarme portandolo alla tragica scoperta: Darla, la sua shar-pei di 3 anni era scomparsa. O meglio, era stata rapita.

Corso all’esterno per cercare di capire cosa fosse successo, Morton nota un camion Ford blu che fa retromarcia per poi partire e allontanarsi. Nulla aveva più senso, l’unica cosa che importava era trovarla. Così subito è stata contattata la polizia, che ha suggerito di far partire una ricerca tramite social.
Morton, preoccupato per la sorte della sua cagnolina ha postato una richiesta di aiuto, condiviso da più di 33 mila persone, nel quale offriva una ricompensa a chiunque fornisse notizie, o gli riportasse la sua amata Darla.

Non pensavo che l’avrei mai rivista” commosso descrive così quegli attimi di panico nei quali cattivi pensieri affollavano la sua mente. Era preoccupato per il destino della sua amica a quattro zampe temendo che finisse in un ring o qualcosa di peggio. La ricerca su internet non stava portando nulla di buono, fino a quando una segnalazione indica a Morton la posizione esatta dell’auto che lui aveva visto vicino la sua proprietà il giorno del rapimento.

Subito recatosi sul posto, e individuato il furgone, ha cercato la presenza di Darla, della quale, purtroppo però non vi era traccia. “All’epoca ero sicuro che fosse lui, quindi non sono stato gentile” spiega di come poi si sia approcciato all’uomo proprietario del veicolo. Quando le speranze erano di nuovo pari a zero, riceve una telefonata da un numero anonimo.

Dall’altro capo del telefono una voce di donna, disperata che piangendo implorava perdono per quello che aveva fatto. Morton sapeva che quella persona avesse la sua cagnolina e che avrebbe fatto di tutto per poterla riavere con se, così informa la donna che avrebbe preso la ricompensa e l’avrebbe raggiunta. Informando subito la polizia, comunica anche la sua decisone di non voler il loro intervento in quanto preoccupato che la rapitrice spaventata potesse scappare.

Una volta giunto sul luogo dell’incontro, la situazione gli fu subito chiara. Prima però di poter pensare lucidamente, è corso ad abbracciare Darla, che felice di aver ritrovato il suo papà umano non tratteneva la gioia. “Era così felice di vedermi. Eravamo così felici di vederci“. Poi guardò meglio la donna, che ha spiegato di come fosse coinvolta nel rapimento, ma che una volta visto il giro di ricerche sul web, non sia più riuscita a convivere con la sua coscienza così ha preso con se la cagnolina e portata via dai suoi complici.

Morton capì che il problema che affliggesse la donna fosse la droga, così le raccontò la sua storia. Le disse che non l’avrebbe denunciata, e che se fosse stata d’accordo, le avrebbe pagato la riabilitazione. In quella giovane donna rivedeva se stesso, il se stesso di sei anni prima, e l’unico suo scopo adesso era aiutarla. La donna, dopo un abbraccio pieno di lacrime e gratitudine, ha accettato l’offerta.

Morton il giorno dopo si è immediatamente adoperato per prenotare e pagare un letto nella struttura riabilitativa. Ad oggi la donna ha rimandato per tre volte il ricovero. Morton si dice fiducioso, sa quanto non sia facile una decisione del genere. Nelle stesse giornate, tornando a casa, ha intravisto il furgone dell’uomo che aveva accusato ingiustamente. Dovendo chiedere scusa per il suo comportamento, decide di avvicinarsi al veicolo.

Con stupore di entrambi, i due uomini sono diventati amici, e Morton ha offerto il suo aiuto anche lui. L’accusato ingiustamente, era un senzatetto che dopo aver scoperto la moglie con un amante, ha deciso di prendere i suoi cani e partire senza un posto preciso in mente dove andare. Per puro caso si era ritrovato in quella città. Così Morton decide di pagargli un albergo per una settimana, che poi diventarono due grazie ad una colletta.

Ora il senzatetto ha un lavoro ed ha comprato una roulotte tutta sua. Morton si tiene in contatto con i suoi due nuovi amici, asserendo che entrambi, a proprio modo, gli abbiano insegnato qualcosa. L’amore incondizionato per la sua cucciola ha salvato non solo se stesso nel momento in cui l’ha potuta stringere di nuovo a se, ma anche la vita di altre due persone, che avevano smarrito la strada e grazie alla piccola e dolce Darla, è stata ritrovata.

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F.D.M

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