Emergenza randagismo in Sicilia, dove stavolta finisce nell’occhio del ciclone Messina. Qui sono davvero tanti gli animali malati, abbandonati, feriti e spesso poco possono fare associazioni animaliste e volontari. Con loro si è schierato il Consigliere della IV Circoscrizione Renato Coletta. Questi ha chiamato in causa il Sindaco Renato Accorinti e il Direttore Generale del Comune sullo Stretto.
Va trovata, dicono gli animalisti, con immediatezza e urgenza una soluzione e si lanciano una serie di proposte. Innanzitutto, si chiede di promuovere una conferenza di servizi mirata ad affrontare il problema dal punto di vista politico e gestionale. All’incontro dovrebbero partecipare l’Azienda Sanitaria Provinciale, la Polizia Municipale e Provinciale, la Prefettura, il Corpo Forestale, l’Università di Messina e le Associazioni Animaliste.
In secondo luogo viene avanzata richiesta all’ASP di attuare una campagna di sterilizzazione massiva. Si chiede poi all’ospedale veterinario dell’Università di Messina di garantire la disponibilità di farmaci ed ausili essenziali alle sterilizzazioni degli animali randagi. Inoltre si rende necessaria una “ordinanza sindacale che autorizzi l’aumento dei limiti di accoglienza del canile ‘Millemusi’“. Troppi sono infatti ancora i randagi che devono essere spostati a Catania.
L’accusa: “Troppe chiacchiere”
Accusa il consigliere Coletta: “Troppe chiacchiere e pochi fatti”. Quindi si chiama in causa l’Assessore all’Ambiente Daniele Ialacqua: “La cittá è invasa dagli animali randagi ed è ormai evidente che Ialacqua, lasciato solo dall’Amministrazione messinese, non può gestire da solo la tragedia che sta affliggendo Messina”.
In ultimo, “prendendo spunto dalla volontà più volte manifestata dal Sindaco di devolvere una parte del suo compenso in beneficenza”, arriva un invito ad Accorinti. Coletta lancia la proposta: “Devolvere mensilmente una somma per l’acquisto di alimenti e farmaci necessari per la sopravvivenza dei suoi randagi”. Le associazioni si dicono pronte ad agire per vie legali e a denunciare pubblicamente le omissioni.
L’ennesimo caso a Gela
Spesso in Sicilia come altrove da fenomeni di randagismo emergono gravi episodi di cronaca. La storia del cane Angelo, ucciso a Sangineto e in ricordo del quale è stato realizzato un cortometraggio è esemplare. Nei giorni scorsi, a Gela si è verificato l’ennesimo orrore: quello di un cucciolo innocuo che cercava solo un po’ di protezione. Un cucciolo come tanti, uno dei tanti che in un territorio in cui il tasso del randagismo è elevato, cerca di sopravvivere. Il cucciolo è stato ritrovato morto, “massacrato a sassate”, denunciato gli animalisti, che proseguono nella loro campagna.
GM