Il randagismo è fuori controllo ma la commissione non esiste e le associazioni ambientaliste sono sul piede di guerra. Nella Regione la situazione è grave.
A distanza di anni dall’emissione della legge che prevedeva la nascita di una commissione in grado di controllare e monitorare il fenomeno del randagismo, la situazione è rimasta ferma e dell’organo consultivo nemmeno l’ombra. A denunciarlo sono proprio le associazioni ambientaliste scese in campo per chiedere che si risolva presto la situazione per evitare ulteriore peggioramenti. I numeri parlano chiaro ed il fenomeno all’interno della Regione è già fuori controllo. Secondo i dati resi noti dal Coordinamento delle associazioni ambientaliste, soltanto nel 2020 sono entrati nei canili sanitari oltre 6000 esemplari e più di 4000 nei rifugi. E’ facile intuire quale sia la situazione e come non ci sia più tempo da perdere affinché si trovi una soluzione idonea per frenare il randagismo e fornire, di conseguenza, una migliore qualità della vita ai cuccioli. Con il sovraffollamento delle strutture infatti, è sempre più difficoltoso mantenere standard dignitosi. Soltanto una gestione ed un monitoraggio potrebbe apportare un valido contributo ed è ciò a cui auspica il Caap, Coordinamento delle associazioni animaliste pugliesi.
Con una lettera ufficiale indirizzata alla Regione Puglia, le 100 associazioni animaliste pugliesi chiedono un intervento immediato per risolvere il fenomeno del randagismo. Non c’è tempo di indire riunioni su riunioni perché la situazione è esplosiva.
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La legge è entrata in vigore due anni fa e prevedeva l’inserimento della commissione entro e non oltre 6 mesi. Di tempo ne è passato a sufficienza ma nulla è stato fatto e gli amici a quattro zampe continuano a rischiare la loro vita.
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La denuncia delle associazioni parla di una problematica atavica legata purtroppo a fenomeni anche correlati alla legalità. Stando a quanto si legge nell’art. 18 della legge 2/2020, la Commissione dovrebbe essere presieduta dall’assessore regionale con delega alle politiche della salute, coadiuvato da vari veterinari e rappresentanti delle associazioni. Il suo compito riguarda il controllo del fenomeno, degli interventi necessari all’attuazione della legge e lo sviluppo di un piano annuale per la prevenzione del randagismo. Il Caap spera che tutto questo sarà presto fatto.
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M.F.G
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