Un ragno violino ha morso al braccio un uomo di 59 anni. Le conseguenze sono state molto gravi.
A Terni un esemplare di Ragno Violino ha morso un uomo di 59 anni. Si tratta di un vigile urbano che stava svolgendo dei lavori in casa durante il tempo libero. All’improvviso però il contatto ravvicinato con l’aracnide ha portato a conseguenze inattese quanto pericolose. Il diretto interessato ammette infatti di aver rischiato anche di morire. Colpa del veleno contenuto nel ragno violino, il quale è dotato anche di una indole particolarmente aggressiva. La vicenda si è svolta ieri nella città umbra. Il vigile ha fatto sapere di aver messo le mani all’interno di un sacco di gesso. Qui dentro se ne stava acquattato il ragno, che una volta disturbato si è arrampicato sul braccio dell’uomo per poi morderlo.
“Subito ho notato due piccole escrescenze, non pensavo poi che le conseguenze sarebbero potute essere così pesanti”, fa sapere il diretto interessato. Si è reso necessario un ricovero in ospedale, dove la vittima è arrivata in codice rosso. L’arto presentava nel breve volgere di poco tempo un rigonfiamento accompagnato da necrosi. E la temperatura corporea era salita fino all’apparire di febbre alta. Fortunatamente i medici sono riusciti a risolvere la situazione in poco tempo. Il ragno violino è un esemplare di aracnide presente su tutto il territorio italiano. È originario del bacino del Mediterraneo ma si è ben presto diffuso in altre parti del mondo, soprattutto l’Europa e gli Stati Uniti. Ama rintanarsi in posti riparati specialmente quando fa freddo.
E comunque esistono delle contromisure per evitare che il suo morso velenoso possa portare a spiacevoli epiloghi. Il Ragno Violino, così chiamato a causa di una macchia sul dorso che ricorda tale strumento musicale, raggiunge dimensioni comprese tra i 7 ed i 9 mm. Gli esemplari più grandi sono sempre femmine. Nel caso di incontro sfortunato il consiglio migliore è quello di rivolgersi ad un centro anti-veleni e pulire la parte interessata con acqua e sapone. Se anche a distanza di tempo la stessa presenta un oscuramento della pelle, vuol dire che il veleno è ancora presente e va espulso. Di casi del genere se ne verificano non pochi ogni anno, soprattutto in paesi dove il clima favorisce la presenza di veri e propri ‘mostri’.
A.P.
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