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Quello che resta di una randagina a Mazara del Vallo

Era stata vista, abbandonata dietro la recinzione di una casa disabitata, con un cancello chiuso. Ma le volontarie avevano deciso di aiutarla, recandosi sul posto, per prender confidenza con l’esemplare che non gradiva la vicinanza delle persone e tendeva a ringhiare, forse, per i maltrattamenti subiti, in precedenza.
Ridotta uno scheletro, con il terrore negli occhi. Le volontarie d Mazara del Vallo iniziarono a portargli del cibo e a fargli dei trattamenti contro la rogna e i parassiti. Quando hanno notato che aveva preso il cimurro, le volontarie hanno tentato di prenderla, ma lei era troppo spaventata, fino a quando non è sparita da quel giardino, vanificando l’impegno e la dedizione di un gruppo di persone che stava solo cercando di aiutarla.

A fine settembre, l’appello disperato per ritrovarla, con il quale i volontari chiedevano a chiunque la vedesse di mettersi in contatto con loro. Una ricerca spasmodica durata una settimana quando, quella cagnolina randagia è stata finalmente avvistata e sono iniziate le segnalazioni, nonostante crescesse anche la preoccupazione, in quanto si trovava nei pressi di una superstrada. Non c’era più tempo da perdere e fortunatamente, grazie all’intervento di un signor che gli aveva dato da mangiare, i volontari hanno fatto partire il blitz per prenderla. Un’operazione ardua durante la quale come era prevedibile, la cagnolina è scappata, rifugiandosi sotto ad un ponte della superstrada e per evitare che finisse nel mezzo della carreggiata, un volontario con un veterinario sono riusciti ad accerchiarla, bloccando ogni via di fuga e a recuperarla anche se lei non smetteva di ringhiare e di mordere.

Alla fine, la randagia, chiamata Giada è stata portata nella clinica veterinaria dove hanno lasciato che si tranquillizzasse nel giardino prima di effettuare le analisi per accertare le sue condizioni di salute. Il veterinario ha accertato che si tratta di un esemplare di circa due anni con degli spasmi tonici evidenti, mentre dagli accertamenti è risultata positiva all’anaplasma e all’erichlia patologie infettive, trasmesse dalle zecche.

Le volontarie continuano a pubblicare aggiornamenti sulle condizioni di salute di Giada, sulla pagina facebook della comunity pelosi nel cuore nata per dare un contribuito ai pelosi bisognosi e scambiare informazioni.

Giada ha bisogno dell’aiuto di tutti e per questo le volontarie hanno condiviso un messaggio con un video che documenta le condizioni del cane: “ECCO GIADA OGGI PER COLPA DELLA CATTIVERIA E LA NONCURANZA UMANA E’ RIDOTTA IN QUESTO STATO, LEI NON HA PIÙ FORZE E NEMMENO VOCE, SIAMO NOI LA SUA VOCE E LA SUA FORZA AIUTIAMOLA! TUTTI INSIEME CE LA FAREMO”.
Ecco come aiutarla clicca qui

 

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