Quattro mamme umane per due orsetti polari: potrebbe essere il titolo di un film, invece è ciò che sta accadendo in Russia, dove le signore accudiscono gli animali
Quattro mamme umane allevano due orsetti polari: è successo in Russia, in un parco safari, dove i due piccoli sono stati accolti dopo essere stati rifiutati dalla madre. Per salvarli dal freddo e dagli stenti, alcuni volontari li hanno portati in quel centro, che ha provveduto a trovare qualcuno che li accudisse, ovvero Anastasia, Olesya, Maria e Yelena. Le donne si sono date regolarmene il cambio per aiutare i piccoletti.
La storia dei due orsetti polari allevati dalle quattro mamme umane
Nati da un’orsa di sette anni, chiamata Seryozhka, dell’arcipelago di Novaya Zemlya, e da Sedov, un orso polare di 18 anni, i due cuccioli sono stati abbandonati dalla mamma fin dai primi momenti di vita. Così il personale del parco ha deciso di adottarli, dando loro le cure e l’amore di cui avevano bisogno. Soprattutto nelle prime sei settimane di vita, quando le donne si sono alternate con i veterinari per accertarsi della stabilità della temperatura dei piccoli.
“Non ci sono stati ancora casi di allevamento di cuccioli di orso polare rifiutati dalla madre in uno zoo russo, questa è la prima esperienza per noi. Nel mondo ci sono stati solo cinque casi di successo di cuccioli di orso polare allevati dalla nascita in cattività. Spero che ce la faremo“, ha detto Yelena Milovidova, vicedirettore del parco safari Gelendzhik. In effetti il tentativo di salvare i due pelosetti, un maschio e una femmina, è ancora in atto. Nel video di seguito, la storia integrale delle quattro mamme e dei due animali.
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Come stanno oggi i cuccioli? Lo racconta una delle mamme
Oggi, i cuccioli pesano circa 4 chili e hanno da poco aperto gli occhi e a breve dovrebbero iniziare a raddoppiare di peso, almeno una volta ogni settimana. Intanto, le quattro mamme si prenderanno ancora cura di loro, aspettando di vederli crescere sani e forti, anche se non potranno mai essere reintrodotti in natura.
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“Non sembrano distinguerci ma conoscono il profumo della nostra pelle e dei nostri vestiti, e sentire qualcuno di noi avvicinarsi per loro significa solo una cosa: la mamma è qui e il cibo sta arrivando“, ha detto Elena, una delle quattro signore. Il tempo e l’affetto giocano a favore dei due piccoli orsacchiotti.
Matteo Simeone