Un grande passo per la Svizzera che nei giorni scorsi ha deciso di abolire la quarantena per gli animali che arrivano con i rifugiati ucraini.
Fino a pochi giorni fa in Svizzera vigeva l’obbligo di quarantena per gli animali che arrivavano insieme ai rifugiati scappati dalla guerra in Ucraina. La nazione, con questa quarantena preventiva, voleva impedire l’introduzione della rabbia nel proprio paese. Tuttavia gli animali che arrivano con le persone ucraine sono circa il 5% e per questo motivo le autorità del governo hanno revocato l’obbligo di quarantena nei loro confronti. La questione è nata dall’Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria (Usav), il quale aveva già ridotto le misure di sicurezza per fare entrare cani e gatti con gli sfollati che prevedeva la registrazione dell’animale e, appunto, la quarantena.
Da pochi giorni, il secondo passaggio riguardante la quarantena non è più necessario sia per i cani che per i gatti. Le nuove direttive affermano che è necessario tenere al guinzaglio al cane per 120 giorni senza dover fare la quarantena. Per i gatti risulta un po’ diverso, in quanto la normativa prevede che non devono essere lasciati soli all’aperto per 3 mesi. “Il che si introduca la rabbia da parte di cani e gatti al seguito dei loro proprietari è considerato basso – hanno chiarito i federali dall’Usav – perché gran parte di questi animali da compagnia sono vaccinati contro la malattia o non hanno avuto contatti con animali selvatici».
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La rabbia è una malattia virale che causa problemi al sistema nervoso centrale dell’animale colpito e può essere trasmessa all’uomo tramite il morso di un animale infetto. La malattia è presente in Ucraina, così come in altri paesi dell’est Europa ma che nell’Europa occidentale è stata sradicata tempo fa. La Commissione Europea ha preso provvedimenti analoghi per affrontare il presunto problema e ha proposto ai paesi membri deroghe sugli obblighi che normalmente sarebbero previsti per lo spostamento di animali domestici. L’Italia come la Svizzera, ha risposto all’appello dell’Unione Europea e degli stessi ucraini.
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In particolare, a Napoli, proprio questo fatto ha portato alla nascita di un ospedale da campo veterinario apposito, dove cani e gatti che arrivano insieme ai loro umani dall’Ucraina, ricevono cure, vaccino antirabbico e microchip, tutto gratuitamente. L’obiettivo è di non separare le famiglie dai propri animali.
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