I gatti sono una delle specie con il maggior numero di presenza nelle nostre abitazioni, animali spettacolari che suscitato un grande fascino, non solo per il loro carattere misterioso, ma anche per la loro capacità di adattarsi a diverse condizioni di vita.
Una delle domande più frequenti che i proprietari di gatti si pongono riguarda la loro aspettativa di vita, la longevità di questi animali è sempre stata argomento di conversazione in quanto esistono miti e leggende che vedrebbero i gatti animali mistici con 7 o addirittura 9 vite, ma quanto vivono davvero? E quali sono i fattori che determinano la loro longevità?
Nel Regno Unito è stato svolto per poi essere pubblicato sul Journal of Feline Medicine and Surgery, uno studio, che ha cercato di chiarire questa situazione. Nello studio sono stati presi in considerazione fattori come sesso, razza e peso dei felini facendo luce su come questi aspetti influiscano sulla longevità di un gatto.
I risultati delle osservazioni hanno messo in rilevo come le differenze tra le varie razze potrebbe influire sulla longevità del gatto fornendo dati utilissimi che potrebbero essere presi in considerazione non solo da chi è intenzionato a prendere con se un gatto, ma anche da chi già ne possiede uno, in modo tale da poter prendere decisioni importanti per il benessere dei propri animali.
Dallo studio è emerso infatti che a quanto pare la razza gioca un ruolo fondamentale nella durata della vita di un gatto, sembra infatti che alcuni gatti appartenenti a razze specifiche come ad esempio il Burmese e il Birmano avrebbero un’aspettativa di vita più lunga rispetto ad altre razze.
Queste due razze infatti si posizionano in cima alla classifica con una vita media di circa 14 anni, mentre i tanto amati gatti senza pelo ovvero i gatti di razza Sphynx mostrano un’aspettativa di vita inferiore, con una media di soli 6,7 anni.
Questo fa comprendere come questi felini siano più cagionevoli e vulnerabili, i problemi di salute legati alla loro genetica e all’esposizione a fattori ambientali avversi potrebbero essere determinanti per la loro sopravvivenza.
I gatti di razza mista o quelli comunemente chiamati gatti europei sembrano avere un’aspettativa di vita abbastanza lunga che varia dai 10 ai 12 anni.
Lo studio ha poi messo in luce come la razza e quindi la genetica non siano gli unici fattori da prendere in considerazione, il sesso e il peso dei felini sarebbero altri fattori determinanti, sembra che gli esemplari di sesso femminile vivano circa 1,33 anni in più rispetto ai maschi e questo potrebbe essere determinato quindi non solo dalle differenze biologiche ma anche da fattori comportamentali.
Un altro aspetto da considerare è lo stile di vita dei felini, i gatti troppo magri o i gatti tendenzialmente in abbondante sovrappeso avranno una longevità minore rispetto ai gatti con un normopeso.
Grazie ai dati raccolti i ricercatori sono riusciti a sviluppare delle vere e proprie tabelle per diverse razze feline, questo schema realizzato dopo lo studio da la possibilità di stimare l’aspettativa di vita di un gatto a seconda della sua età e razza e questo è un passo avanti significativo nella comprensione della salute e del benessere di questi animali.
La longevità dei gatti dipende da diversi fattori genetici, ambientali e comportamentali, inoltre la razza del felino unita al sesso e al peso hanno un ruolo determinante su quanto a lungo un gatto potrà vivere.
E’ ovvio che lo studio riporta dei dati che sono stati osservati dagli studiosi ma non è detto che un gatto europeo, di razza mista o uno dei tanto amati gatti senza pelo non possa arrivare persino a 20 anni, con una corretta alimentazione, curati e accuditi adeguatamente molti gatti possono superare le aspettative di vita.
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