Si è aperta la settimana scorsa la seconda edizione di ‘Qua la Zampa’. E’ una bellissima manifestazione che dall’anno scorso viene organizzata dal Comune di Bovezzo, in provincia di Brescia. E l’assessore Ivonne Valcamonico si è concessa una citazione illustre quanto significativa, richiamando una celebre frase di Mahatma Gandhi. “La civiltà di un popolo si misura dal modo in cui tratta gli animali”. È proprio vero, e la manifestazione intende educare proprio al rispetto nei confronti di altri esseri a quattrozampe e non solo.
Si deve cominciare da bambini ad amarli, ammirarli e trattarli come meritano. Nel 2003 sorse una polemica in merito ad una proposta relativa alla creazione di un’area di sgambamento. Qui si poteva far correre liberi gli animali. Aree del genere sono aumentate adesso in ogni parte d’Italia, ma ai tempi, e parliamo di circa 14 anni fa, la cosa veniva vista come un qualcosa di futile. Invece un posto riservato ai soli animali, dove poterli far correre liberi e giocare, rappresenta qualcosa di molto importante per il loro benessere.
L’ex amministratore comunale che avanzò questa proposta parla proprio delle resistenze cui dovette andare incontro: “Le priorità erano altre secondo molti, per fortuna poi sono sorte tre aree destinate ai cani”. Nella manifestazione si è parlato di molti aspetti di positività nel contatto quotidiano con gli animali e degli effetti benefici che questo comporta alle persone.
E quindi non sono mancati i riferimenti alla Pet Therapy su bambini, anziani, disabili ma anche sulle persone sole o malate ed affette da diverse patologie. In particolare ha avuto modo di parlare della sua storia il signor Fabio Bonini, che dal 2007 ha perso la vista e si avvale da allora di un cane-guida che ‘vede’ per lui e che gli dona anche tanto affetto.
Del resto, limitandoci ai soli cani, è stato dimostrato in che modo essi riescano a legarsi affettivamente ai rispettivi padroni. A dare conferma che i cani provano amore per i loro padroni arriva una nuova ricerca. E’ stato visto che nei cani si registrava lo stesso ormone ossitocina scaturito dal contatto visivo cane-padrone . Questo sarebbe responsabile del sentimento di amore, lo stesso che una madre prova per il proprio figlio. Lo studio è stato condotto da un neuroscienziato all’Università Emory, dottor Gregory Berns, autore di “Che cosa è come essere un cane”.
A.P.
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