Tartarughe decapitate in Puglia, si cercano i colpevoli della terribile strage di tartarughe marine sul litorale di Bari
Si sta verificando una vera e propria emergenza tartarughe in Puglia, dove il Centro Recupero Tartarughe del WWF ha ritrovato i cadaveri di ben cinque tartarughe marine Caretta Caretta brutalmente decapitate.
I raccapriccianti ritrovamenti si sono verificati a pochi giorni di distanza l’uno dall’altro lungo il litorale di Bari.
Non sono ancora stati identificati i colpevoli, ma si pensa possa essere opera di pescatori a causa di riti o superstizioni.
L’episodio già gravissimo di per sé è reso ancora più grave dal fatto che la tartaruga Carretta Carretta appartiene ad una specie protetta in via di estinzione e il WWF lavora da anni con il coinvolgimento di tantissimi volontari per difenderle e sensibilizzare popolazione, turisti e pescatori.
Le parole dell’Assessore Stea sulla strage di tartarughe
Mentre la polizia è al lavoro per individuare i responsabili e assicurarli alla giustizia, non si è fatta attendere la reazione dell’Assessore all’Ambiente della Regione Puglia, Gianni Stea:
“Se corrispondono al vero le voci che si tratterebbe di riti messi in atto da pescatori e legati a insopportabili e arcaiche superstizioni, sarebbe, se possibile, ancora più grave”
L’Assessore, che si è immediatamente schierato affianco al Centro Recupero Tartarughe Marine WWF Molfetta e alla denuncia fatta a nome dedl responsabile Pasquale Salvemini, ha spiegato che le Carretta Carretta sono “una specie protetta e ad altissimo rischio di estinzione, e ci troviamo davanti a reati penali”.
La dichiarazione di Stea continua poi con le seguenti parole:
Confido nell’operato delle forze dell’ordine e della magistratura affinché si possa fare luce sugli autori di questi barbari reati, appellandomi anche alla stragrande maggioranza dei pescatori che affrontano il proprio mestiere con enorme spirito di sacrificio e con grande rispetto per l’ambiente marino, affinché collaborino con le autorità preposte.
L’Assessore non esclude la possibilità di agire affinchè la Regione possa costituirsi parte lesa contro i responsabili. Non è la prima volta che in Italia si assiste a una strage di tartarughe marine e si spera che i colpevoli pagheranno per ciò che hanno fatto.
C.B.
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