Sotto alcuni aspetti, sembra di essere tornati indietro di una quarantina d’anni nel Comune di Controne nella provincia di Salerno dove il Sindaco, Nicola Pastore ha firmato un’ordinanza con delle disposizioni relative al rispetto per l’ambiente e alla quiete dei cittadini e nella quale viene vietato che i cani abbaino durante gli orari di riposo.
“I cani da guardia di case, orti e poderi, dovranno essere tenuti in modo che non possano recare danno aggredendo i passanti e i proprietari devono impedire che i cani chiassosi non arrechino disturbo alla quiete pubblica nelle ore notturne e di riposo, da intendersi dalle ore 14 alle ore 16 e dalle ore 22 alle ore 6”, viene scritto nell’ordinanza dove tra l’altro viene anche ricordato che i proprietari devono raccogliere gli escrementi degli animali durante le passeggiate.
Contrariamento a quanto ha invece ordinato il Sindaco di Piacenza, il primo cittadino di Controne vieta di gettare acqua sui bisogni dei cani durante le passeggiate. (clicca qui) Un inciso che sicuramente può dipendere da problemi di siccità o carenza dell’acqua, forse per contenere gli sprechi.
Fortunatamente l’ordinanza è anche pro cani ricorda che anche che è vietato di “abbandonare assolutamente animali sul territorio comunale; detenere cani legati con la catena e qualora sia necessario la catena deve avere una lunghezza di 5 metri e il cane deve arrivare tranquillamente alla ciotola dell’acqua e del cibo”.
Ovviamente per i trasgressori è prevista una multa che spazia da 25 ai 500 euro.
Da un punto di vista legale, l’unica norma che regolamenta l’abbaiare dei cani è contenuta l’articolo 659 del codice penale, che al primo comma recita: “Chiunque, mediante schiamazzi o rumori, ovvero abusando di strumenti sonori o di segnalazioni acustiche, ovvero suscitando o non impedendo strepiti di animali, disturba le occupazioni o il riposo delle persone, ovvero gli spettacoli, i ritrovi o i trattenimenti pubblici, è punito con l’arresto fino a tre mesi o con l’ammenda fino a € 309”.
Tuttavia, una sentenza della Corte di Cassazione nel marzo del 2000, stabilì che “se il cane abbaia non è disturbo della quiete pubblica; se il cane non disturba una pluralità di persone ma soltanto il vicino, allora il fatto non sussiste”. Inoltre, la Cassazione sottolineava che “perché si possa configurare il reato di disturbo della quiete pubblica è necessario che i rumori siano obbiettivamente idonei ad incidere negativamente sulla tranquillità ed il riposo di un numero indeterminato di persone”.
Insomma, norme su norme, che per quanto riguarda l’abbaiare dei cani possono dipendere anche dallo stesso regolamento di un condominio. Tutto sembra aleatorio e niente di definito, ma puramente soggettivo, come pure l’orario compreso tra le 14h e le 16h: ci chiediamo chi oggigiorno ha il tempo di spiccare un sonnellino?
In ogni modo, al Sindaco di Controne, un utente sul web ha replicato che grazie al cane che ha abbaiato di notte, un uomo si è salvato da un incendio. Per cui, la nuova norma può sembrare un po’ retrò.