I proprietari – dopo lo sfratto – abbandonano i cani nella casa vuota perché non possono più tenerli con loro
I proprietari abbandonano i due cani dopo lo sfratto perché non possono portarseli dietro. I due poveri cani, di razza AmStaff, sono rimasti soli nella casa vuota dopo lo sfratto degli ormai ex padroni. L’episodio è avvenuto nei pressi di Monte Contessa, nella provincia di Genova. Con un cartello appeso alla parete e una ciotola d’acqua nei pressi dell’entrata hanno liquidato i due cuccioli. La Croce Gialla, intervenuta sul posto, ha quindi individuato i cani e gli hanno portati al canile municipale più vicino, quello di Monte Contessa. I due cani vagavano e giravano attorno alle valigie scodinzolando, fin quando i proprietari hanno chiuso la porta e lasciato gli animali da soli al loro destino. Quando l’ufficiale giudiziario e la polizia locale sono entrati hanno trovato un cartello appeso al muro: “Non possiamo più tenerli”.
La coppia con un bambino era stata avvisata dello sfratto circa tre settimane prima dell’avvenimento ma hanno comunque deciso di lasciare i cani da soli nell’abitazione. I poveri cuccioli sono stati soccorsi e recuperati dai militi della Croce Gialla e portati al canile municipale Monte Contessa. Ora la famiglia, dopo lo sfratto, rischia anche una denuncia per abbandono di animali. É previsto infatti dalla nostra Costituzione la custodia per sfratto esecutivo. In questo senso i cani potevano e dovevano essere trasportati nel canile più vicino. Poi, successivamente, avrebbero potuto riprenderli in un secondo momento oppure decidere di rinunciare e cercare l’adozione tramite il Comune.
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Proprio così per esempio ha agito un uomo, proprietario di due gatti, che a sua volta ha ricevuto lo sfratto in via Novella. I due animali domestici sono stati mandati in custodia nel centro per randagi di Monte Contessa. Successivamente, in un secondo tempo tornerà a riprenderli dopo aver trovato una nuova sistemazione.
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Gli animali non hanno mai colpa in questi casi. I nostri amici a quattro zampe meritano un trattamento consono e non devono essere trattati come meri oggetti d’arredo. Di sicuro la situazione famigliare risulta complessa e problematica, ma i cuccioli hanno il diritto, secondo la legge e secondo l’etica di ognuno, di vivere nelle migliori condizioni possibili. (Mattia Narsi)
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