Arriva uno strabiliante progetto dal nome “Dammi la zampa”: un modo per agevolare le adozioni dal canile per una precisa fascia d’età.
Forse, o quasi sicuramente, di questi tempi abbiamo bisogno di progetti. Ma non progetti per il mero fine di chiamarli tali e prendersi i complimenti di un largo o ristretto gruppo di persone. Qui, ormai (e mai ne sono servite prima), non c’è più spazio per medaglie o gagliardetti. Si devono attuare dei progetti che puntino al raggiungimento di una coesione sociale e al bene comune.
Allora sì. A quel punto avremmo raggiunto, o quanto meno provato a raggiunger e centrare qualcosa di buono, di giusto e di equo per rendere la nostra società un posto e un ambiente migliore. Posto e ambiente. Due nomi che attirano l’attenzione sia sulla specie umana, sia su quella animale. Due mondi che, sempre più spesso e con iniziative lodevoli, si cerca di far coesistere nel migliore dei modi.
Per fa coesistere tali mondi, però, servono dei progetti che puntino a ciò poc’anzi detto: un bene comune, un qualcosa che vada incontro a entrambe le necessità, ossia quelle dell’essere umano, e quelle dell’animale in questione. Per questo, e altri motivi che ora andremo a elencare, si è dato vita al progetto che prende il nome di “Dammi la zampa”. Un lavoro porta la firma del comune di una città del Sud Italia.
Quando un progetto vale davvero, lo si percepisce, subito, dall’entusiasmo iniziale e di coloro che ne partecipano e usufruiscono. Un gran bel lavoro quello svolto dal comune di Brindisi che nelle ultime ore, più che una campagna, ha lanciato un vero e proprio progetto dal nome “Dammi la zampa”.
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Un lavoro, ben organizzato, che mette al centro della questione le adozioni verso quei cani, già avanti con l’età, che si trovano in canile da sempre. Ma è anche una questione di “età umana”: il progetto, infatti, è indirizzato a tutte quelle persone che hanno superato i 60 anni di età.
Uomini e donna dai 60 in su, dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 12 di mattina, potranno recarsi al canile comunale e richiedere l’adozione di un cane, ma, all’occorrenza anche di gatti, che hanno superato l’età di 7 anni e che vogliono vivere parte della loro vita in un ambiente sereno.
Tutto questo ha delle agevolazioni: l’assistenza veterinaria, l’infermeria e le provviste del cibo saranno tutte a carico del comune. Un’iniziativa davvero lodevole e pregno di significato, che apre un vero e proprio barlume di speranza, in azione, su un mondo che punta alla coesione sociale.
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La prima a commentare è stata Isabella Lettori, assessore con delega al canile. Quest’ultima, con voce entusiasta ma anche commossa, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni: “Sono felice perché con questo progetto si raggiungono ben due obiettivi, complementari e importanti. Il primo: si permette ai nostri cani e gatti anziani di vivere una parte di vita in dolce compagnia. Il secondo: si favorisce l’attività psicofisica degli over 60 e si dà loro l’opportunità di vivere un’esperienza d’amore e di solidarietà unica”.
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