Prendete un social network, inserite persone provenienti da tutto il mondo, di diverse culture e credo religiosi. Aggiungete in questo scenario argomenti che richiedono un impegno che può essere politico, ideologico, umanitario o animalista. Ecco che avrete un ventaglio di quello che può essere l’umanità anche se in parte virtuale: la complessità delle relazioni, del pensiero, la comunicazione, le passioni, i sentimenti e la rabbia. Ultimamente si è scatenato il fenomeno “animalista”, fomentato anche dalla straordinaria opportunità delle piattaforme di condivisione dove vengono pubblicati video e fotografie meravigliosi di pelosi che ne combinano di tutti i colori. Una moda che ha comportato anche tendenze “virali”, con il video, la fotografia o la notizia del giorno e i conseguenti “animali” incoronati “star del web” per cui i video dei gatti sono quelli più visualizzati in tutto il mondo.
Grazie alla rete e alla diffusione dell’informazione sono state promosse anche importanti campagne di sensibilizzazione e di raccolte firme che hanno portato a delle piccole vittorie. Una rivalsa dei cittadini che in parte possono influire sul potere mediatico e che non passa di certo inosservato agli analisti.
In questo marasma, abbiamo pensato a delineare un piccolo percorso ironico sul cliché dell’animalista, che alla fine vi sorprenderà: dal giovane alle prime armi che si avventura in un dibattito scovato per caso nella home page di Facebook, all’adulto impegnato nel condurre battaglie etiche, alle volontarie in cerca di adozioni e sempre alle prese con salvataggi di cani in condizioni gravi che cercano disperatamente aiuto, arrivando ai vegani più estremisti che scatenano una vera e propria guerra con i carnivori più accaniti, provocando una serie di botte e risposte a suon di creazioni di gruppi e pagine in cui si prendono in giro a vicenda con fotomontaggi, commenti che finiscono sempre in aspre polemiche dove non c’è una via alla conciliazione.
Insomma, un mondo estremo che abbiamo iniziato ad amare e dal quale sicuramente, è bene prendere il meglio, imparando a distinguere e al quale approcciarsi con umiltà e umanità.
Ecco qualche piccola chicca sull’animalista social, clicca successiva