Imprigionati all’interno della scenografia: riescono a ottenere una diffida per il presepe vivente, ora al loro posto degli animali ci sono loro.
Dopo un’insistente ondata di contestazioni al presepe vivente che costringeva gli animali a ruotare attorno a una scenografia ricreata, secondo molti attivisti, con approssimazione e senza norme o garanzie che potessero mantenere attiva la salvaguardia per i quattro zampe coinvolti nell’attività, finalmente – con l’inizio del 2025 – una buona notizia viene diramata dal canale dell’associazione antispecista @animaliberaction su Instagram.
Le contestazioni al presepe vivente hanno permesso a una catena di solidarietà in direzione degli animali coinvolti nel presepe vivente di arrivare a un punto di svolta. Le contestazioni si sono trasformati in una diffida che potrebbe allontanare tutti gli animali dalla scenografia.
Continuando a vigilare sull’operato delle persone coinvolte nell’organizzazione del presepe vivente di Fasano, dopo aver denunciato quanto scoperto al suo interno, sembra che alcuni cambiamenti siano già stati registrati.
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Se dapprima alcuni degli animali apparivano costantemente alle prese con attività non adatte alla loro fisicità oppure evidentemente limitanti della loro libertà, pur di intrattenere i visitatori del presepe vivente, ad ora – grazie all’intervento di un avvocato, sollecitato dopo le segnalazioni di alcuni residenti di Pezze di Greco – sembra che le corde che legavano gli animali impedendo loro di accedere alla loro razione quotidiana di cibo siano state definitavamente eliminate dalla scenografia.
L’idecenza delle condizioni degli animali non ha lasciato spazio a dubbi, permettendo all’assocazione “AnimalLiberAction” di agire in tempi brevi per aiutare i quattro zampe a liberarsi dalle condizioni di sfruttamento a cui erano stati sottoposti fino a quel momento.
Uno degli asinelli, ad esempio, sarebbe stato immortalato da alcuni visitatori con una corda che cingeva il suo naso. Quest’ultima, a ridosso delle segnalazioni e della diffida, sarebbe scomparsa. Nei giorni successivi anche gli altri animali sono stati sostituiti da alcuni membri dell’organizzazione del presepe vivente. “Una società che vede gli animali come oggetti da sfruttare e da imprigionare“.
Probabilmente un buon modo per far capire agli umani le condizioni di sfruttamento a cui essi stessi avevano sottoposto gli animali. Secondo gli animalisiti, nessuna tradizione può avere un peso tale da permettere una simile ingiustizia. Non dovrebbero esistere compromessi, gli animali, come ricorda @animaliberaction: “Vanno rispettati“.
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