Una notizia rammaricante che proviene dalla Finlandia dove per il secondo anno consecutivo si apre nel paese la caccia al lupo grigio con lo scopo di abbattere un quinto degli esemplari.
Il caso sta però sollevando un’aspra polemica degli ambientalisti che criticano la decisione del governo, considerando che in tutto il paese sono stati censiti solo 250 esemplari. Al contrario, l’amministrazione centrale auspica che con l’uccisione di 46 lupi sia in parte un incentivo a fermare il bracconaggio o la caccia illegale di proprietari terrieri e allevatori che hanno registrato un aumento delle irruzioni dei lupi in questi ultimi anni.
“Vorremmo acquisire esperienza per vedere se questo potrà essere una soluzione al conflitto sui lupi”, ha dichiarato Sauli Harkonen, direttore dell’amministrazione venatoria presso l’Agenzia per la fauna selvatica finlandese.
Lo scorso anno sono stati uccisi 17 esemplari su 24 richiesti. Nel 2007, la Commissione europea aveva accusato la Finlandia di violare le norme europee sulla protezione degli animali per cui venne sospesa la caccia al lupo. Ma negli ultimi anni, la popolazione di questa specie è cresciuta da 130 a 250 esemplari, provocando timore nella popolazione residente nelle aree interessate.
Dal canto loro, gli animalisti sono del parere che la caccia provochi un impoverimento della diversità genetica dei lupi. Mari Nyyssölä-Kiisla, a capo del programma della difesa del lupo nella Lega finlandese ha sottolineato che “la popolazione dovrebbe essere almeno due volte superiore per garantire la genetica della specie”.
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