Cane vittima di maltrattamento, portato in clinica in condizioni terribili
Tutto è accaduto nella civile Milano. E’ quanto denunciano i volontari della “Casetta dei sette nani” di Cuggiono, un rifugio per pelosi in cerca di adozione.
La storia di Batman ha inizio lo scorso 23 luglio, quando due persone si sono rivolte ad una clinica veterinaria, riferendo che il proprio cane non mangiava più.
I veterinari sono rimasti scioccati nel vedere il povero animale. Aveva delle piaghe alle zampe, provocate da una corda con le quali erano state legate.
Il cane era scheletrico e sporco. Gli arti purtroppo avevano delle parti in necrosi e fin da subito, per i veterinari le condizioni sono sembrate critiche.
I proprietari sono stati denunciati per maltrattamento di animali. Ma per Batman non era finita. Infatti, le autorità avevano chiesto che il cane fosse restituito ai proprietari prima delle decisione de giudice. Per curarlo, la clinica ha offerto prestazioni gratuite in modo da poter seguire il destino di quel povero animale.
Fortunatamente, nel giro di 24h è arrivato il sequestro ad opera del Nucleo Tutela Animali e di due veterinarie ASL. La clinica che aveva fin dall’inizio seguito il caso di Batman aveva riferito che le sue condizioni erano troppo gravi per poter trasferire il cane nel Canile Sanitario. Ed è così che il cane è stato affidato dopo il sequestro alla responsabile dell’azienda agricola “Casetta dei sette nani” di Cuggiono, come custode giudiziaria.
“Sapendo che ospito cani da dare in adozione mi hanno chiamata e l’ho preso io”, ha riferito la signora Marina.
“So che i padroni sono degli extracomunitari che vivono in condizioni di disagio. Ma il maltrattamento è un reato penale e spero vengano puniti in modo esemplare”. Ha poi aggiunto la donna.
Il cane sta lentamente riprendendo le sue forze. Ma le sua storia resta impressa nell’animo di Marina che ha deciso di raccontarla, pubblicando diverse fotografie che raccontano l’orrore di cui è stato vittima il cane.
“Sul muso un sottile doppio giro di pelo bianco a significare una vecchia legatura penetrata nella carne, guarita da tempo. Non dovevi abbaiare…”, scrive la donna.
“Gli arti posteriori erano un’unica piaga aperta, con un avanzato processo di necrosi in corso. Effettivamente puzzavi, povero angelo, ti stavi letteralmente decomponendo a causa della gravissima infezione in corso”.
Purtroppo gli arti di Batman sono stati amputati, poco dopo il ricovero.
Il cane in quelle condizioni aveva ancora il coraggio di scodinzolare a chi si stava prendendo cura di lui.
A distanza di due settimane, Batman ha ripreso a mangiare ed è ancora sotto antibiotico. Marina è speranzosa e dagli aggiornamenti, esprime la sua gioia nel riferire che “sta iniziando a riprendersi”.
c.D.
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