Ponte Morandi, i volontari che hanno aiutato gli animali sfollati.
14 Agosto 2018, il Ponte Morandi crolla, 43 persone perdono la vita e 566 persone vengono sfollate dalle loro case perchè considerate pericolose.
A perdere la casa, l’orientammento, la sicurezza anche tutti gli animali che viveveno in quelle case, coccolati dai loro proprietari ora impossibilitati a prendersi cura di loro.
Cani, gatti, conigli, un centinaio di esemplari sono in grandi difficoltà. Tra gli animali esposti a fame, pericoli ed intemperie, ci sono anche i randagi, i loro branchi e le loro colonie che vivevano e si rifugiavano sotto quel ponte.
Una situazione drammatica dunque anche per gli animali, che sono stati salvati grazie all’intervento dei volontari delle associazioni locali, come i volontari di Amore vero.
Dal 15 Agosto i volontari lavorano ininterrottammente per salvare, aiutare e ricollocare gli animali. Il loro compito non è facile. Dopo il crollo è stata delineata una zona rossa inaccessibile. Per salvare gli animali i volontari si sono dovuti ingegnare, perchè ottenere i permessi necessari per accedere alla zona rossa era molto difficoltoso.
La presidente dell’associazione ha raccontato come hanno fatto a sormontare il problema e portare in salvo gli animali:
“Il lavoro per portare in salvo le colonie feline, fuori dalla zona di pericolo e di possibili nuovi crolli, è stato lungo, macchinoso e estremamente delicato coadiuvati dai colleghi di Agriambiente abbiamo spostato lentamente i punti pappa, in cui i mici forastici erano soliti nutrirsi, sempre più verso l’esterno, ai confini della zona rossa, per poi catturarli, portarli in salvo, curarli e smistarli in luoghi accoglienti e sicuri.
Anche cercare nuove sistemazioni e stalli per tutti questi animali, randagi e domestici, non è stato facile; oltre a numerosi privati che si sono offerti per stalli casalinghi, ad oggi le strutture che li ospitano dandogli una nuova casa e una nuova vita sono l’Oasi dei Mici Felici Onlus, il Canile del Monte Gazzo e l’Associazione I Gatti del Nettuno”.
I volontari ai quali va il nostro più sentito applauso e la nostra grandissima ammirazione, ringraziano gli enti e le aziende private che gli hanno donato i viveri per sfamare gli animali collocati nel rifugio.
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