Pomezia, scoperta pensione abusiva per cani: intervento della polizia

Pomezia, scoperta pensione abusiva per cani: intervento della polizia

La pensione a Pomezia era del tutto abusiva: uno dei cani senza microchip

Polizia salva cani ad Ivrea
Polizia in azione (foto dal web)

I furbetti: quelli che vogliono tutto senza dare nullo in cambio. In questo caso parliamo di tasse, ricevute, scontrini. Insomma, tutto quello che concerne l’andamento di una società. corretta, fondata sul senso di giustizia. Spostandoci, invece, nell’ambiente degli animali troviamo sempre qualche piccola pensione abusiva ove, purtroppo, vengono tenuti dei cani in modo del tutto illegale.

È il fatto di oggi. A Pomezia è stata scoperta una pensione abusiva dove vi erano presenti alcuni casi. L’accaduto, in prima istanza, porta in essere un altro fatto ancora più strano e veramente incredibile: la pensione era “regolarmente” recintata per non far vedere dall’esterno, cosa accadeva all’interno. Ma il fatto è un altro: nel reale era tutto “coperto”, mentre la signora, abusiva, si faceva pubblicità tramite Internet, sui vari social. E così è stata beccata grazie alla segnalazione di un avvocato che aveva segnalato la scomparsa di un cane lasciato proprio nella pensione.

La polizia è subita intervenuta sul posto e ha domanda alla signora le carte che dimostrassero la regolarità dell’azienda. Ovviamente non in possesso di quest’ultima che conduceva tutto in modo illegale. All’interno sono stati trovati due cani, uno di loro anche senza microchip e segnalato subito come “disperso”. La donna si è giustificata affermando che i cani erano, uno della madre e l’altro di un’amica. Poco convincente, ora dovrà rispondere di tale attività illegale di fronte alla legge.

Un altro episodio molto sconcertante, come quello successo giorni addietro con un uomo denunciato per il possesso di un canile abusivo, che trova di mezzo sempre i nostri amici a quattro zampe, che altro vorrebbero solamente passare una vita tranquilla, con persone che amano rispettare loro e la legge.

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