Polpette avvelenate lungo la ciclabile di Sanremo, tanti cani a rischio.
L’allerta è stata lanciata dall’Enpa attraverso la propria pagina Facebook: a Sanremo, alcuni bocconi avvelenati sono stati ritrovati lungo la ciclabile dal proprietario del chiosco che affitta le biciclette. Si tratta nello specifico di tre polpette, ma non è detto che possano esserci altre esche che potrebbero risultare letali. Per questo l’Enpa lancia un appello: “Non perdete d’occhio il vostro cane. Già avvisato il servizio Asl. Prestate attenzione anche nei prossimi giorni”. L’uomo che ha scoperto le polpette avvelenate in Via Nino Bixio stava portando a spasso il proprio cane. Del ritrovamento sospetto sono stati avvertiti i carabinieri della compagnia di Sanremo.
Immediata è salita l’indignazione della Rete, dopo la scoperta delle tre polpette avvelenate. In centinaia hanno infatti condiviso il post dell’Enpa e un utente chiede: “Ma è possibile davvero risalire ai responsabili? Chi ha trovato le polpette può richiedere di farle visionare a qualche organo competente?”. C’è poi chi ricorda: “L’avvelenamento di animali tramite bocconi avvelenati è perseguibile per legge ed è reato penale con pene dai 6 mesi ai 3 anni”. Quindi aggiunge: “Io onestamente spero di non trovarmi mai davanti uno di questi personaggi che si permettono di giocare con la vita”. In tanti in queste ore parlano di “atto disumano” e taggano nei commenti i loro amici per allertarli circa il rischio purtroppo esistente.
Nei mesi scorsi, in Liguria, erano purtroppo emerse vicende simili, che avevano indignato l’opinione pubblica. Sarebbero stati dei wurstel ripieni di aghi a uccidere Cesare, un meticcio che viveva a Rapallo, dove la popolazione ora si mobilita. Appena prima erano stati trovati bocconcini di pollo con chiodi e puntine in via Ghizolfo. Poi erano arrivate le polpette con gli ami da pesca, rinvenute a parco Casale. Quindi ancora esche di ogni tipo e spugne fritte. Stessa situazione a Genova, dove la scorsa estate era esploso il caso ‘spugne fritte’: si tratta di esche fatte con pezzettini di spugna fritti come se fossero alimenti. Queste nell’intestino si gonfiano, causando blocchi e la morte dell’animale. Se ne sono avvistate molte, da Sturla a Cornigliano, da Quezzi a Rivarolo, e i casi sembrano destinati a moltiplicarsi.
GM
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