La polizia stradale ha salvato dieci cuccioli di barboncino: qual era la situazione al momento del ritrovamento e come stanno adesso.
Sono state ore difficili quelle che hanno messo a dura prova dieci cuccioli di barboncino. I piccoli hanno viaggiato stretti e ammassati in due gabbie metalliche all’interno di un bagaglio dell’auto e sono stati ritrovati dalla polizia di Stato che li ha messi in salvo ed ha sequestrato il mezzo in questione. L’episodio è accaduto due notti fa ad Arezzo ed ha commosso tutti nel vedere il gruppo di cagnolini vivi per miracolo.
Dieci cuccioli di barboncino salvati dalla polizia: le loro condizioni di salute
Erano le 4 del mattino quando una pattuglia della polizia stradale di Battifolle in servizio ha fermato per alcuni controlli un’auto con due persone a bordo. Si è trattato di una Mazda proveniente dal confine di Stato di Trieste. Nel bel mezzo del lavoro, i poliziotti hanno fatto una scoperta incredibile: il traffico illegale degli animali.
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Durante la verifica dei documenti di conducente e del passeggero, gli agenti di polizia hanno sentito dei versi provenienti dal bagaglio posteriore. Così, senza perdere tempo, hanno chiesto ad uno dei due di aprire la macchina ed hanno scoperto il misfatto. Da quel momento i dieci cuccioli hanno conquistato gli operatori che non hanno potuto fare a meno di liberarli e portarli via.
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Attualmente sono in affidamento ai volontari dell’Enpa del canile comunale, stanno bene e cercano una famiglia. Sono dieci barboncini, di colore marrone, di circa due mesi, risultati senza microchip e senza passaporto. I due trafficanti, invece, hanno all’incirca venti anni e sono stati denunciati per il reato di traffico clandestino di animali d’affezione che per quello di maltrattamento di animali.
Le parole del presidente dell’Enpa
Una volta arrivati in canile, i cuccioli hanno ricevuto tutte le visite e i controlli del caso e successivamente sono stati trasferiti in un luogo diverso per ragioni igienico sanitarie. Lo ha raccontato Sandra Capogreco, presidente di Enpa, come riporta la Nazione. Dopo le prime cure al loro arrivo, i medici dell’Asl li hanno visitati; ora spetterà ai nostri veterinari fare ulteriori accertamenti sulle loro condizioni. – ha spiegato – Ma fino a quel momento preferiamo tenerli in un luogo diverso dal canile per, ovviamente, salvaguardare gli altri nostri ospiti.
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Poi lancia un appello alle persone: Non vi precipitate in canile per adottare i cuccioli. Abbiamo già tante richieste arrivate nei mesi scorsi che dobbiamo valutare, l’ultima parola spetterà poi alla Procura.