Urban Outfitters, un noto marchio di abbigliamento per giovani negli Stati Uniti ha sollevato un’aspra polemica promuovendo un’iniziativa per la Giornata del Gatto, nell’arco della quale, il brand, lo scorso 8 agosto, regalava un gattino a chi ha comprato un suo abito.
Ovvero, chi si è recato in uno dei negozi inclusi nell’iniziativa, ad acquistare un abito Urban Outfitters poteva uscire con un bel micetto. L’iniziativa è stata promossa in dieci punti vendita di New York in collaborazione con la Best Friends Animal Society, uno dei più importanti rifugi per animali negli Stati Uniti. Gli organizzatori hanno tenuto ad assicurare che i gatti sono stati dati in adozione microchippati e vaccinati.
Ma in realtà, dai primi accertamenti la distribuzione dei mici è avvenuta senza un controllo. L’iniziativa benefica si è trasformata in una vera e propria operazione marketing per il brand: infatti per chi donava 5 dollari al rifugio i clienti avevano uno sconto del 30% sugli acquisti, mentre per un acquisto superiore a 25 dollari ricevano una tee-shirt gratuita.
Immediato il commento dell’associazione animalista Peta (People for Ethical Treatment of Animals) che sui social ha definito “disgustosa” l’iniziativa. Un responsabile dell’organizzazione Peta ha denunciato che non è stato possibile effettuare un controllo sugli animali e sapere se “finiranno in buone case”.
Nonostante le critiche, l’azienda non ha fatto un passo indietro, scatenando una pioggia di critiche di molti utenti sul web che hanno accusato la campagna pubblicitaria del marchio di trattare gli animali vivi come accessori.
Consulta di sito della Best Friends Animal Society, partner dell’iniziativa clicca qui
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