E’ tanta l’indignazione tra gli abitanti di Sant’Appiano, paesino alle porte del comune toscano di Poggibonsi, in provincia di Siena. Qui due gatti domestici sono stati ritrovati barbaramente assassinati. Entrambi hanno riportato delle ferite di arma da fuoco alla testa, che sono state inferte con un fucile a pallettoni. Non c’è dubbio su questo, ed i carabinieri sono già all’opera per cercare di individuare il responsabile. I rispettivi proprietari hanno sporto denuncia contro ignoti per maltrattamento ed uccisione di animali. Uno dei poveri mici apparteneva ad Anna Antichi, la presidente dell’associazione ‘Unici Amici’. Si tratta di un movimento locale che ha come scopo principale quello di accudire gatti randagi. E la cosa lascia pensare quindi anche ad un possibile atto di ritorsione contro chi si prende cura di questi animali. Il veterinario ha confermato che le ferite alla testa sono risultate letale. E questo in alcun modo lascia adito alla possibilità che possa trattarsi di un incidente. Si tratta di un atto terribilmente premeditato e messo in atto da qualche maniaco. Gli stessi proprietari hanno ritrovato i loro poveri animaletti morti poco lontano da casa.
Gatti uccisi, altrove è stata commessa violenza in altro modo
Una possibile idea su cosa possa aver portato alla dinamica di tutto questo sta anche nel malsano pensiero che qualcuno abbia utilizzato i gatti per ‘allenarsi’. I bracconieri nei dintorni infatti non sembrano mancare. Certo, fa specie che in pieno centro abitato vengano esplosi colpi di armi da fuoco. Uno dei gatti è stato raggiunto da una scheggia di pallettone solitamente usato nella caccia al cinghiale. Ad uccidere l’altro è stato invece il proiettile di una carabina o di una calibro 22. La speranza ovviamente è che il colpevole possa essere consegnato alla giustizia.
Un altro atto che possiamo considerare di violenza nei confronti di un gatto è invece avvenuto in provincia di Palermo. Qui un parroco ha sfrattato senza pensarci due volte una mamma gatta ed i suoi cuccioli appena partoriti. E facendo ciò ha contaddetto i principi di carità cristiana e gli insegnamenti di San Francesco e Sant’Antonio Abate. Il caso ha generato grande clamore, e tante sono state le prese di posizione contro il religioso per quanto commesso.
A.P.