Soddisfazioni delle associazioni animaliste che hanno accolto con soddisfazione la decisione del Parlamento Europeo che in una seduta del 28 ottobre 2015, di vietare tutte le sovvenzioni alla corrida con i fondi europei.
In base alla nuova regolamentazione, dal 2016, nei bilanci dei governi della UE non saranno inclusi aiuti pubblici per l’allevamento di tori che vengono impiegati nelle arene per le corride.
“Una grande vittoria” per AnimalEquality, sottolineando che si tratta di “un messaggio molto chiaro: la crudeltà della corrida non appartiene all’Unione Europea, come non appartiene a questo secolo, e va quindi vietata”.
Un passo in avanti per la tutela dei 4zampe tanto che la presidente nazionale di Enpa, Carla Rocchi, in una nota ha dichiarato che “il voto del Parlamento Europeo viene finalmente a sanare una grave e incomprensibile anomalia: quella in virtù della quale gli allevatori di animali per la corrida si sono visti sovvenzionare dal bilancio europeo una un’attività che, oltre a non avere alcuna altra conseguenza se non quella di causare tra atroci sofferenze la morte di altri esseri viventi, appare in fortissima contraddizione con il regime di protezione accordato agli animali dallo stesso ordinamento comunitario, che riconosce loro lo status di esseri senzienti”.
Walter Caporale e Mauro Mitrotti, Presidente e Responsabile Campagna corrida degli Animalisti Italiani Onlus hanno invece commentato come”l’inizio della fine delle corride spagnole: questo rappresenta lo storico voto di oggi a Strasburgo”.
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