Nel corso di un’intensa attività svolta dai carabinieri di Tropea, in provincia di Vibo Valentia, è stato rinvenuto un pitone reale in un’abitazione, detenuto illegalmente in una teca di vetro e legno. Si tratta di una specie adulta ritenuta protetta e in via di estinzione. Una casalinga 35enne del posto, moglie di un pregiudicato per droga attualmente sottoposto all’obbligo di dimora, è stata denunciata dai militari dell’Arma. Il pitone era di circa un metro e mezzo.
Trattandosi appunto di animale appartenente a specie protetta o in via di estinzione, il pitone reale sottoposto a sequestro e trasportato dai Carabinieri presso il C.R.A.S. (Centro Recupero Animali Selvatici) di Brancaleone, in provincia di Reggio Calabria. La 35enne è stata invece deferita all’autorità giudiziaria per quella che era un’illecita detenzione del rettile. I carabinieri erano alla ricerca del possessore di un caricatore di pistola completo di sette colpi trovato in una fessura di un casolare abbandonato. Non si aspettavano invece di imbattersi nel pitone reale illegalmente detenuto.
Al di là delle attività illecite, ci si trova anche di trova ad avvistamenti casuali. Non riusciva a credere ai suoi occhi una donna che dopo aver abbassato la tapparella si è trovata davanti un pitone reale incastrato tra i listelli. L’episodio è accaduto a Milano.
Se l’è vista davvero brutta un uomo a Montecchio Maggiore, in provincia di Vicenza. Questa persona, di professione giardiniere, stava compiendo normalmente il proprio lavoro come sempre quando all’improvviso si è ritrovato davanti agli occhi un gigantesco pitone di otto metri.
Sorprende l’incredibile ritrovamento di un pitone reale, gettato all’interno del suo terrario, in un cassonetto della spazzatura, nei pressi di Molassana, in Valbisagno. Il personale addetto ha immediatamente allertato i Carabinieri della Forestale, responsabili per le specie protette e selvatiche. L’esemplare è stato poi affidato alle cure dei medici del Centro recupero animali selvatici dell’Enpa di Campomorone a Genova.
Spesso situazioni di questo tipo si ripercuotono non solo sulla vita dell’animale ma anche su quella della comunità. Siamo infatti abituati a parlare magari di abbandono di cani o di razze pericolose. Ma proviamo a considerare i rischi e lo spavento che potrebbe correre un bambino trovandosi davanti a un rettile di quelle dimensioni.
GM
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