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Pitbull aggressivi: la tragedia di Flero riapre il dibattito

(foto di pubblico dominio)

Continua a far discutere  la vicenda di Victoria, la bambina di un anno sbranata dai due pitbull a Flero, in provincia di Brescia. Su quanto accaduto si è espresso il Codacons, che definisce il tutto come “una tragedia annunciata”. Al momento dell’aggressione, la mamma di Victoria, bresciana di 22 anni, non era in casa. Suo padre, di origini albanesi, si trova in Germania dopo aver perso il lavoro nel nostro Paese. I militari dell’Arma dei Carabinieri, giunti sul posto, hanno dovuto abbattere i due pitbull inferociti. Successivamente, è giunta la madre, che ha iniziato a urlare, sconvolta dall’accaduto.

Diversi i vicini di casa accorsi, richiamati prima dalle sirene delle ambulanze arrivate per soccorrere nonno e nipotina, poi dalle urla della madre. Il nonno materno di Victoria, ricoverato, non è in pericolo di vita, mentre la madre della bimba è in stato di choc. I vicini ora denunciano: “Solo il papà della bambina sapeva gestire quei due cani”. Secondo il racconto di alcuni testimoni, non era la prima volta che i due pitbull si rendevano protagonisti di aggressioni.

Secondo le indagini, l’aggressione alla piccola è avvenuta pochi istanti dopo che il nonno ha dato da mangiare ai cani in cortile. Una versione dei fatti che appena l’uomo starà meglio probabilmente potrà confermare personalmente ai Carabinieri, ma che emerge da un particolare: le crocchette ancora sparse sul porfido accanto alle due ciotole dei cani. A pochi centimetri la macchia più grossa di sangue. Insomma, l’ipotesi è che la bimba possa essersi avvicinata troppo al cibo dei due animali, scatenando la loro reazione. A quel punto, è intervenuto il nonno, facendo come da ‘scudo umano’ contro i due pitbull inferociti. Ma per Victoria non c’era più nulla da fare.

I pitbull sono realmente cani aggressivi?

Una morte atroce che secondo la veterinaria Federica Federico, intervenuta sul portale vitadamamma.com, poteva essere evitata: “Dinnanzi a domande come questa, mi tornano in mente le parole di un caro amico veterinario: ‘Prima di attaccare questi cani avvisano il padrone, e lo fanno con chiarezza non una ma tante volte! Il problema non è il cane, è l’indifferenza dell’uomo ai segnali che l’animale lancia’. In pratica il pitbull avvisa il padrone che qualche cosa non va o che qualcosa sta per accadere e se l’umano pecca di indifferenza, facendo, quindi, mancare il suo conforto, il cane va per la sua strada e asseconda l’istinto”.

I pitbull, spiega, “sono animali dotati di un forte istinto protettivo, difendono il padrone o colui che riconoscono come tale ma sanno essere anche dolci e affettuosi purché, ovviamente, l’educazione e l’accoglienza familiare permetta loro di manifestare questo lato buono di sé”. Di conseguenza, spesso sono aggressivi anche perché vivono per troppo tempo in gabbia, quindi “il gioco e la socialità sono per ogni cane catalizzatori di energie”. Inoltre, è molto più probabile che un pitbull attacchi un altro cane che un essere umano.

Peraltro, si tratta di cani che vengono spesso usati nella pet therapy, ricorda la veterinaria: “A loro è naturalmente riconosciuta un’indole tollerante verso i bambini. E anche qui va ricordato che per ogni cane conta educazione e ambiente, quindi tanto maggiore è il rapporto di integrazione e interazione col bambino tanto più sana sarà la loro complicità e la loro unione”.

Piccole accortezze sono fondamentali

In ogni caso, “è importante che i bambini che convivono con i cani sappiano riconoscere gli spazi di pertinenza dell’animale e ne sappiano tutelare la riservatezza”. In sostanza, bisogna evitare che i bambini vadano a disturbare i pitbull nella cuccia o si avvicinino troppo al cibo, come accaduto nel caso di Flero. Inoltre, il cane ha bisogno di sentire un odore amico e anche in questo caso l’invito è fare in modo che cani e bimbi socializzino. In sostanza, se il pitbull da piccolo annusa o lecca il bambino, probabilmente non lo attaccherà mai da adulto.

La veterinaria ricorda ancora che “i bambini devono approcciare al cane con dolcezza e calma”. Particolarmente importante è che il bimbo non urli troppo, perché l’apparato uditivo del cane è particolarmente sensibile. Poi non si dovrebbe mai sfidare il cane con lo sguardo: “Rispetto a ciò molta attenzione va prestata ai bambini piccolissimi che amano fissare le cose e le persone, se non altro lo fanno per esplorarle”.

L’esperta ricorda infine che “se il pitbull aggredisce è inutile urlare, picchiarlo o tentare di mantenerlo in qualche modo”. C’è un modo che viene consigliato per frenarlo: si deve avere a disposizione un bastone non tanto spesso. Attraverso l’utilizzo di questo, si deve fare pressione alla gola dell’animale sino a schiacciargli la lingua. In tal modo lo si induce a un principio di vomito.

 

GM

Gabriele

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