Pipistrelli e malattie: quali sono i rischi concreti per l’uomo

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By Gabriele

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(Pixabay)

Nelle scorse settimane, in Brasile, era emersa la vicenda di un agricoltore di 46 anni, Edivalson Francisco Souza, morto dopo essere stato morso da un cosiddetto pipistrello vampiro, detto anche vampiro vero di Azara, il cui nome scientifico ĆØ Desmodus rotundus. L’episodio ĆØ avvenuto a Paramirim, nello Stato di Bahia, nel nord-est del Paese.

Ma al di lĆ  di queste specie piĆ¹ pericolose, quali sono i rischi reali derivanti dal contatto coi pipistrelli e cosa sappiamo di questi mammiferi? Innanzitutto le caratteristiche piĆ¹ comuni, ossia che volano, ā€œvedonoā€ grazie alle loro orecchie, consumano zanzare in gran quantitĆ  e dormono appesi a testa in giĆ¹. Ma sono anche i mammiferi che trasmettono il maggior numero di virus e che sono pericolosi anche per le persone, che possono infettare.

A confermarlo ĆØ uno studio pubblicato sullā€™ultimo numero della rivista Nature e realizzato da un gruppo di ricercatori dellā€™organizzazione EcoHealth Alliance. Il primo passo ĆØ stato quello di mettere in piedi un database con la lista di tutti i virus conosciuti che infettano sia gli esseri umani che altri mammiferi, una lista che conta quasi 600 virus e 750 specie.

Analizzando questo database, si evince che il pipistrello ĆØ l’animale da cui piĆ¹ frequentemente avviene lo spillover, vale a dire il passaggio di un virus da una specie all’altra. Ma perchĆ© i pipistrelli siano particolarmente efficienti nel trasmettere malattie agli esseri umani? E’ una domanda alla quale gli scienziati ancora non sanno rispondere con certezza e diverse sono le ipotesi in campo.

La principale ĆØ che vivendo in colonie molto popolose e con unā€™alta densitĆ , molto facilmente possano trasmettersi e ritrasmettersi virus, quindi facilitare le mutazioni genetiche, comprese quelle che rendono un virus capace di infettare gli esseri umani. In secondo luogo, dato che i pipistrelli possono spostarsi su lunghe distanze, si ritiene sia per loro piĆ¹ facile trasmettere virus sia da una colonia allā€™altra, che diffondendoli in grandi regioni.

Un terzo fattore ĆØ legato all’esistenza di piĆ¹ di 1.300 specie di pipistrelli nel mondo, vale a dire uno ogni cinque mammiferi. Tale evoluzione avrebbe fatto sƬ che venisse favorita contestualmente lā€™evoluzione di tante specie di virus diverse. PiĆ¹ in generale, gli esseri umani sono a rischio virus quando entrano in contatto con altri animali simili dal punto di vista genetico e che vivono a piĆ¹ stretto contatto, ovvero i roditori e i pipistrelli.

Il risultato dello studio di EcoHealth Alliance rassicura perĆ² su un elemento chiave, ovvero che lo spillover potrebbe manifestarsi in maniera molto piĆ¹ probabile in aree tropicali. Inoltre, se le persone non invadono gli habitat naturali dei pipistrelli e non li distruggono, hanno molti meno rischi di contaminazione da virus.

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