Un uomo salva un piccolo pulcino da morte certa e scopre che si tratta di una quaglia: settimane dopo un’altra quaglia si aggiunge alla famiglia.
Una soleggiata mattina di qualche settimana fa un uomo era uscito a fare una passeggiata per le strade ancora deserte della sua città. Nella tranquillità e nel silenzio delle prime ore del mattino, l’attenzione dell’uomo è stata attirata da qualcosa di strano che aveva notato, quasi per caso, in terra. Nei pressi di un albero giaceva uno strano batuffolo di pelo nero. L’uomo si è avvicinato incuriosito e si è reso conto che si trattava di un microscopico esserino provvisto di becco e zampette: un pulcino di quaglia. Dopo aver osservato attentamente se riusciva a vedere un nido sugli alberi o sul terreno (dal momento che le quaglie nidificano al suolo), l’uomo ha deciso di prendersi cura del piccolino rimasto senza madre portandolo a casa propria.
Il salvataggio del pulcino di quaglia è stato ripreso in un video condiviso su TikTok sul canale dedicato agli amanti degli animali, Pet love, all’account social @lovely pet_321.
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Il pulcino di quaglia, grazie alle cure amorevoli del suo soccorritore, è cresciuto e si è adattato alla sua nuova vita come animaletto domestico. Il piccolo ha subito mostrato di avere una sorta di imprinting nei confronti dell’uomo. Con il termine “imprinting”, concetto definito dal biologo austriaco Konrad Lorenz, viene indicato quel particolare tipo di apprendimento istintivo che avviene entro le ventiquattro / quarantotto ore dopo la nascita di un essere vivente. Il vocabolo deriva dall’inglese “imprint”, cioè “stampare”, “imprimere”, ed è stato utilizzato da Konrad Lorenz (Premio Nobel per la medicina e la fisiologia nel 1973) proprio in riferimento all’osservazione del comportamento di anatre e oche che, subito dopo essere nate, tendono a seguire la prima cosa o il primo essere vivente che vedono in movimento, convinti che sia la loro madre. Così è stato per il piccolo di quaglia che ha riconosciuto nel suo soccorritore la propria madre.
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Sapendo che le quaglie sono animali che hanno bisogno di vivere con i propri simili, l’uomo ha deciso di adottare un’altra quaglia, esemplare femmina. Non molto tempo dopo, la coppia ha deposto le sue prime uova. Con la schiusa, una decina di pulcini ha riempito di pigolii la casa, trasformandola in una sorta di rifugio o allevamento di quaglie. La quaglia comune (nome scientifico di Coturnix coturnix secondo la classificazione tassonomica di Linneo del 1758) appartiene all’ordine dei Galliformi, ordine del quale fa parte anche il pollo domestico, e alla famiglia dei Fasianidi (stessa famiglia dei fagiani e delle pernici).
@lovelypet_321 The little brother picked up a bird in the back hill, and after he was raised, he found that he had picked up a treasure.#fyp #foryou #cutepet #funnypet#bird#quail ♬ Beautiful – Bazzi
Le quaglie, classificate come uccelli selvatici, sono i galliforme più piccoli d’Europa, con una lunghezza massima di venti centimetri, un peso che non supera i cento o i centoquaranta grammi e un’apertura alare di trenta centimetri. Esistono diverse razze, varietà e colori; le più comuni sono la quaglia giapponese (Coturnix japonica), la quaglia tridattila (Turnix sylvaticus) e la quaglia petto blu (Coturnix chinensis). Le quaglie sono uccelli migratori: con l’arrivo della stagione invernale, questi uccelli si spostano per migliaia di chilometri cambiando ogni anno, a differenza della maggior parte degli uccelli migratori, la rotta e la zona di nidificazione. In natura, le quaglie comuni vivono in piccoli gruppi, diffusi nei mesi estivi in tutta l’Europa fino alla Cina, e in Africa centrale, vicino al lato meridionale del Sahara e anche fino all’Egitto e alla Libia, in inverno.
Molto comuni sono poi le quaglie domestiche: questi uccelli estremamente curiosi e tendono ad affezionarsi a chi le alleva. Importante è lasciare loro delle aree nelle quali potersi nascondere, coperte con dell’erba. Possibilmente le quaglie dovrebbero stare sempre in coppia. In natura questi volatili hanno una dieta ricca di proteine in primavera, nutrendosi principalmente di insetti al fine di recuperare le forze dopo la migrazione; in inverno di nutrono invece quasi esclusivamente di semi. Le quaglie domestiche mangiano invece lo stesso cibo delle galline: strati di pellet, briciole per pulcini o miscele specifiche.
Nonostante le quaglie di adattino bene alla vita domestica, si può augurare all’esemplare, soccorso e cresciuto dall’uomo, che presto possa tornare nel suo habitat insieme alla famiglia e prepararsi alla stagione della migrazione. (di Elisabetta Guglielmi)
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