La storia del gatto Petrì, investito e lasciato sull’asfalto bollente: salvato in tempo dagli Angeli Blu di Oipa, ora cerca una famiglia. Una casa accogliente e delle persone che possano accudirlo nella sua ripresa quotidiana e generale. Non lasciamo solo un’altra volta!
A chi non è fortunato come noi, bisogna dare la famosa “mano”. Bisogna tenderla, senza aspettarsi nulla in cambio. Perché? Perché nella vita, l’aiuto disinteressato è il più profondo che si possa dare. Attenzione a usare le parole, però. Quando parliamo di aiuto disinteressato non stiamo sottolineando gli aspetti inglobati da termini come menefreghismo, apatia, superbia e via ancora. Quando parliamo di disinteressamento nel momento in cui porgiamo un aiuto, andiamo a sottolineare il non aspettarsi nulla in cambio. Lo si fa e basta, in quanto esseri umani che riconoscono nell’altro un’altra persone. O anche un altro essere vivente. Proprio così. Stesso discorso applicabile ai nostri amici a quattro zampe. Oggi, a Petrì, il gatto che è stato investito dalla “velocità” di una macchina impazzita, guidata da un pazzo o una pazza, e rimasto sull’asfalto bollente. Solo l’immediato soccorso degli Angeli Blu di Oipa ha fatto sì che si potesse evitare il peggio. Ora, il felini cerca una famiglia pronta a donargli tutto l’amore di questo mondo, che mai ha conosciuto prima.
Tutti coloro che sono stati sfortunati nella vita hanno il diritto e il dovere di riprendersi in mano la vita stessa. Alcune volte, però, serve un aiuto concreto, di una “seconda o terza mano”. Qualcuno che capisce come l’amore possa essere il motore del mondo, senza essere troppo romantici o smielati.
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Di questo ha bisogno il nostro amico a quattro di nome Petrì. Un gatto di appena due anni, investito e lasciato sull’asfalto bollente. Purtroppo non è né il primo, né sarà l’ultimo, di casi come questi. Ma quando ci sono gli Angeli Blu (volontari Oipa) di mezzo, si può ben sperare.
Il gattino è stato soccorso immediatamente. Dopodiché è stato portato in clinica per le dovute visite e la prima riabilitazione. In molti lo hanno definito un vero guerriero della vita. Uno che ha capito, fin da subito, che la seconda era dietro il primo angolo e lo ha svoltato con coraggio.
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Ora, però, affinché questa seconda possibilità diventi qualcosa di completo, serve una famiglia vera, che si prenda cura del suo corpicino ancora in riabilitazione. Delle persone che abbiano cura sia del suo corpo, che del suo essere. Di seguito tutte le informazione necessarie per una sua eventuale adozione, che speriamo arrivi al più presto. Perché Petrì non ha mai smesso di lottare e per questo motivo, e altri ancora, merita una seconda chance di vita!
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