Da Henry Flagler a Big Sugar, abusare dell’ambiente è un passatempo della Florida, una meraviglia naturale, piena di uccelli rari, di pesci belli. E di persone che vanno a uccidere ogni ultima cosa vivente che incontrano. Come quelli individuati da Mark “the Shark” Quartiano, il famigerato cacciatore di squali di Miami. Nei giorni scorsi, infatti, ha immortalato un gruppo di pescatori mentre trascinavano uno squalo dietro l’imbarcazione fino a ucciderlo.
I pescatori per vantarsi hanno spedito a Quartiano il video della cattura dello squalo, ma questi ha deciso di renderlo pubblico, denunciando il terribile atto compiuto, evidentemente troppo anche per uno come lui. Ora i funzionari del Fish and Wildlife della Florida confermano di aver identificato i pescatori nel video e stanno investigando dull’incidente. Non si conoscono ancora, in ogni caso, i nomi dei pescatori che avrebbero catturato lo squalo in quel modo barbaro.
Dalle accuse emerge che uno degli uomini coinvolti ha pubblicato numerose foto di se stesso mentre abusa di altri animali, tra cui specie protette di pesci, pellicani e almeno in un caso di un cane. Le foto suggeriscono che il pescatore in questione avrebbe dovuto essere arrestato diverso tempo fa. Nel frattempo si è vantato pubblicamente di essere tra i maggiori ‘ricercati’ da parte del Fish and Wildlife della Florida per i suoi comportamenti.
Nella clip, uno degli uomini in questione ride, fa notare lo squalo in difficoltà e grida: “Guarda, è già quasi morto”. I suoi amici ridono tutti. Quartiano si è detto scosso da quanto avvenuto. Intanto, il portavoce del FWC Robert Klepper ha evidenziato: “Desideriamo affermare che la mancanza di rispetto mostrata in questo video per le nostre preziose risorse naturali è scoraggiante e inquietante e non è rappresentativa di pescatori di conservazione in tutto il mondo”.
Gli altri animali torturati
Nelle scorse settimane, aveva stupito tutti gruppo di surfisti, tra cui due che hanno perso gli arti negli attacchi di squali. Questi stanno promuovendo una pinna da surf che mira a fermare eventuali vendette o rappresaglie contro i mammiferi. La finitura in fibra di vetro in bianco e nero contiene le parole: “Se la mia vita è presa, non prendete la loro”. L’iniziativa nasce dalla città di Torquay, località costiera del Regno Unito, parte dell’area amministrativa di Torbay, nella contea inglese del Devon.
Fissando la pinna alla loro tavola, il surfista indica che, nel caso in cui sia ucciso da uno squalo, non vuole che lo squalo venga ucciso per rappresaglia. La pinna, che è stata chiamata Fin For A Fin, si può prenotare, attraverso una raccolta fondi, sul sito di crowdfunding Indiegogo. L’iniziativa è supportata dal fotografo del surf Mike Coots, che aveva 18 anni quando uno squalo tigre gli azzannò la gamba destra, al largo della costa delle isole Hawaii.
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GM
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