Il suo cane lo lecca, gli amputano braccia e gambe – FOTO

Il suo cane lo lecca, gli amputano braccia e gambe – FOTO

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Il cane lo lecca e gli trasmette un batterio letale

Un batterio letale trasmesso dal suo cane che lo aveva leccato ha rovinato per sempre la vita di un uomo. Tremende le conseguenze.

Una circostanza drammatica sorta in circostanze da non credere è capitata ad un uomo di 48 anni. Lui si chiama Greg Manteufel e vive nello stato americano del Wisconsin. Purtroppo Greg ha pagato a caro prezzo l’amore per gli animali. Infatti il suo cane lo ha leccato, come già accaduto altre volte. Ma questo gesto di affetto assai comune da parte dei quattrozampe ha scatenato una tremenda infezione con un batterio pericolosissimo che ha ben presto colpito l’uomo. E come estremo risultato del tutto, per salvargli la vita il 48enne si è visto amputare le braccia, le gambe ed anche parte del naso. Inizialmente Greg aveva accusato dei sintomi di stanchezza, imputati erroneamente ad una banale influenza.

Invece alle spalle c’era ben di peggio: L’ospedale di Froedtert, a Milwaukee, gli ha diagnosticato un batterio che davvero non gli ha lasciato scampo. Si tratta del virus ‘capnocytophaga canimorsus’, presente nella saliva dei cani e che ha aggredito il suo sangue in maniera irreversibile. Questo agente patogeno è comune anche nei gatti ed è innocuo per gli animali. Ma potenzialmente pericoloso per gli umani, come è stato possibile constatare a spese di Greg.

Batterio letale trasmesso dal cane, la percentuale di mortalità

La vicenda era avvenuta nello scorso mese di giugno, e da allora questo sfortunato individuo ha dovuto subire anche 7 delicati interventi chirurgici, con altri 3 già programmati. E non è ancora al sicuro, la sua vita è infatti ha ancora in pericolo. Greg è soltanto riuscito a dire che comunque amerà sempre il suo cane e tutti gli animali. Inoltre lui stesso non è sicuro che sia stato il suo migliore amico a quattro zampe ad averlo infettato, visto che ha ammesso di avere avuto contatti anche con altri cani, tra i quali un randagio.

Se curati in tempo, gli effetti provocati dal capnocytophaga canimorsus possono essere tenuti a bada. Basta una terapia a base di antibiotici. Tuttavia con Greg non è stato così. Ed il tasso di mortalità in questi casi è del 30% in media. Un storia simile era già avvenuta nei mesi scorsi. Vittima una donna, che però a differenza di Greg alla fine è morta.

A.P.

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