Poliziotto spara e uccide un cane che cercava di proteggere il padrone

Poliziotto spara e uccide un cane che cercava di proteggere il padrone

Gli agenti di polizia si erano recati nell’abitazione per presentare una notifica ad un’uomo che era già agli arresti domiciliari. Il cane infastidito dalla presenza degli agenti che stavano cercando di portarlo via, ne morde uno per divincolarsi, mentre l’altro agente spara e uccide il cane.

Immagine repertorio

E successa a Napoli la tragica vicenda che ha visto coinvolti alcuni agenti di polizia un cane di razza Pitbull e un uomo ai domiciliari.

Si erano recati presso l’abitazione del detenuto 25 enne per contestare il possesso del cane, un pitbull. Per chi si trova agli arresti domiciliari è infatti proibito detenere cani poiché sono animali sociali ebhanno bisogno di uscire e interagire all’esterno.

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Nel video che sta facendo il giro della rete ripreso da una vicina, si nota come l’uomo faccia resistenza per non farsi portare via il cane e di come gli agenti si siano scagliati contro di lui.

Alla vista dell’aggressione del proprio padrone il cane ha reagito molto male e a quanto riferito dal Giornale.it infatti avrebbe azzannato uno degli agenti. Aquel punto un altro agente vista la scena ha sparato ferendo il cane.

Screen video

Il Pitbull libero dalla presa dell’agente di polizia e ferito gravemente si è comunque subito diretto verso il proprio padrone dove lo stesso agente che aveva sparato in precedenza, probabilmente spaventato dalla tenacia del cane, ha sparato un altro colpo di pistola.

Dopo due colpi di pistola gli agenti di polizia hanno chiamato l’ambulanza veterinaria che nonostante i vari solleciti ha tardato ad arrivare.

Gli agenti hanno così deciso di portare il cane ferito con la voltante di servizio in un centro veterinario il presidio sanitario di Frullone dov’è stato constatato che il cane non aveva microchip.

Nonostante gli sforzi dei veterinari e stata decretata anche la morte del pitbull.

La vicenda si è consumata alle 10.30 di mattina in via Cesare Rosaroll a Napoli, non lontano dalla piazza centrale Piazza Garibaldi, sotto gli occhi attoniti dei passanti che hanno visto sparare per ben due volte ad un cane fondamentalmente armato solo di denti.

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Sparare ben due colpi di pistola ad una creatura che cercava solo di salvare il suo amato amico umano è stato un atto vile, nonostante il cane fosse aggressivo si sarebbero potute trovare centinaia di soluzioni pacifiche che non avrebbero sicuramente portato la conseguente morte del cane.

Le associazioni stanno iniziando a commentare il caso : “Sulla vicenda dell’abbattimento del pitbull da parte dei poliziotti, il presidente AIDAA Lorenzo Croce ha firmato un esposto che sarà inviato alla procura della repubblica di Napoli nella giornata di lunedì con il quale si chiede di fare chiarezza su quanto avvenuto, ed inoltre l’associazione ha chiesto al questore di mettere a riposo vietandone l’uso dell’arma in servizio i poliziotti che si sono resi responsabili dell’abbattimento del pitbull”.

La presidente della associazione LNDC Animal Protection (lega nazionale per la difesa del cane) Piera Rosati ha commentato l’accaduto :“La violenza sugli animali è un fenomeno ormai dilagante e davvero preoccupante”

“Ma diventa particolarmente odiosa e inaccettabile quando viene commessa da persone in divisa e con una pistola d’ordinanza.”

“Persone che dovrebbero tutelare la vita di tutti e, soprattutto, dovrebbero essere i primi a rispettare le leggi ma che invece evidentemente pensano di essere degli sceriffi di un brutto film western.”

“Le immagini del video che circola in rete sono indiscutibilmente chiare: al momento del primo sparo, il cane era al guinzaglio e non costituiva una reale minaccia per nessuno.”

“Solo dopo, quando il pitbull era già ferito, l’uomo che lo teneva ha lasciato il guinzaglio per allontanarsi dall’agente col grilletto facile. A quel punto, con il cane visibilmente spaventato e dolorante per la prima ferita, lo stesso poliziotto ha sparato il secondo colpo”.

“Sono sempre grata alle forze dell’ordine quando svolgono correttamente il loro lavoro e infatti siamo sempre al loro fianco nelle aule dei tribunali di tutta Italia, nelle indagini e nei processi per i reati contro gli animali”.

“Questo però non toglie che il comportamento di questo agente mostra una completa indifferenza per la vita del pitbull ucciso senza motivo”

Piera Rosati ha poi concluso la sua dichiarazione asserendo:

“Il nostro team legale è già ovviamente in moto e faremo tutto ciò che è necessario per assicurarci che questa persona paghi per quello che ha fatto. Qualcuno si sta anche preoccupando del perché una persona agli arresti domiciliari detenesse un pitbull, ma francamente in questo momento è una questione di secondo piano e tutta da verificare. Non è possibile che il cane abbia pagato con la vita l’errore del suo proprietario soprattutto perché, come già detto, al momento dello sparo era al guinzaglio e non rappresentava un pericolo”

+++ATTENZIONE IMMAGINI FORTI+++non adatte a persone sensibili

L.L.

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