Una storia che ha dell’incredibile e che ha provocato una serie di polemiche, finendo sul tavolo di un tribunale. Una giovane donna a distanza di otto anni ha ricevuto una chiamata con la quale una persona riferiva di aver ritrovato il suo cane che lei pensava morto.
Secondo le indiscrezioni, la donna aveva portato il suo Mickey, un giovane bichon dal veterinario e aveva deciso di sopprimerlo per un’ernia al disco della schiena molto dolorosa. Una scelta difficile per la famiglia che ha lasciato il cane alle cure del veterinario che lo doveva sopprimere. Invece a distanza di ben otto lunghi anni, la proprietaria di Mickey scopre per caso che non era stato sottoposto ad eutanasia ma affidato dal veterinario ad un’altra famiglia.
“Il signore che ha trovato il mio cane si è recato dal veterinario. Controllando il microchip sono risaliti al numero telefonico di mio padre e ci ha contattati. Mia madre ha subito pensato che si sia trattato di un errore burocratico”, ha scritto un’adolescente che all’epoca dei fatti aveva solo 8 anni.
Ovviamente la famiglia si è subito recata dal veterinario di fiducia che otto anni prima aveva consigliato di sopprimere il cane, raccogliendo tutta la documentazione e le prove di quanto aveva diagnosticato. L’uomo si sarebbe giustificato sostenendo che la proprietaria del cane all’epoca dei fatti era troppo debole psicologicamente per affrontare tutto il decorso necessario per curare l’animale.
La famiglia di Mickey non ha esitato un istante e ha presentato una denuncia contro il professionista: “Voglio denunciare queste pratiche affinché non accadano più”, ha commentato la proprietaria del cane, temendo che altre persone siano state vittime di questo tipo di raggiro.
La vicenda però non finisce qui e il veterinario ha replicato alle accuse sostenendo di aver dato alla famiglia di Mickey due alternative: quella di fare altri accertamenti per curarlo oppure di sopprimerlo.
“Suppongo che i proprietari non vedevano nessuna speranza per il loro cane tanto che quando ho proposto loro di fare altre analisi spiegando che l’eutanasia poteva essere un’ipotesi, non hanno esitato un istante e hanno optato per sopprimerlo”, ha dichiarato il veterinario ai media, raccontando che dopo qualche giorno i proprietari si sono presentati all’ambulatorio per lasciare l’animale. Il veterinario, in buona fede, ricorda inoltre di aver detto ai proprietari che avrebbe tenuto il cane ancora per qualche giorno prima di applicare l’eutanasia in modo che potessero riflettere bene e tornare sui loro passi.
“Loro non sono mai tornati a riprendere Mickey né tanto meno a chiedere informazioni. Lo hanno abbandonato nella mia clinica”, ha concluso lo specialista che ha poi deciso di curare il piccolo Mickey e di affidarlo ad un’altra famiglia.
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