Questa le supera proprio tutte: Jeannie Sanke, una donna americana proveniente da Evanston, città dello stato dell’Illinois, da due anni è solita praticare una insolita attività che l’ha portata a produrre diversi capi di abbigliamento, per lo più maglioni, utilizzando pelo…di cane! E sta riscuotendo un grande successo, in particolar modo tra chi ama tanto questi animali.
Sono i suoi stessi clienti a fornirle la materia prima per le creazioni in divenire d’essere. La stessa Jeannie pensa poi a trattare e filare il pelo canino, spesso dovendo scendere a qualche compromesso. Difatti non tutte le razze di cane sono dotate di un pelo di qualità adatto a questa lavorazione, e spesso l’eccentrica donna deve mescolarlo a lana tradizionale, in particolar modo di alpaca o pecora.
Utilizzare il pelo di cane per produrre dei capi di abbigliamento è un qualcosa che ha anche un nome appositamente dedicato: si chiama ‘chiengora’, ed è una pratica già diffusa da migliaia di anni, specialmente da quelle comunità che si trovano a vivere in luoghi molto freddi. Per esempio non rappresenta certo una novità per gli inuit di stanza nei pressi del circolo polare artico.
Pare che il pelo di cane sia più caldo della lana tradizionale, anche se non si può negare che sia molto poco diffuso rispetto alla lana di pecora, tanto per fare un paragone. Difatti non tante persone riescono ad accettare l’idea di indossare un vestito realizzato in questo modo…ma Jeannie non ha di questi problemi, e la sua clientela, a proposito di pelo, è molto folta.
Se volete un’altra curiosità legata ai nostri amici a quattro zampe, ecco una notizia che però non ha certo dei risvolti piacevoli e che riguarda il “Caro Leader”, il dittatore della Corea del Nord, Kim-Jong-un. A quanto pare suo nonno avrebbe un rapporto fin troppo stretto con i cani…
Sui social siamo abituati a vedere moltissimi animali buffi che riempiono le nostre giornate tra…
Quali sono le razze dei cani da slitta? Non solo i Siberian Husky, sono molte…
Nel Regno Unito 100 cani al mese vengono sottoposti ad eutanasia perdendo la vita: la…