Con circa 130 aziende e 1100 persone impiegate, il mercato delle pellicce di New york è uno dei più fruttosi ma a breve tutto potrebbe cambiare.
New york, il presidente del consiglio comunale ha presentato una legge per proibire la vendita delle pellicce.
Corey Johnson, presidente del consiglio comunale ha dichiarato al New York post che “In una città progressista e moderna come New York il divieto di vendere abbigliamento e accessori in pelliccia è necessario da tempo. Dire no alla pelliccia è simbolo di progresso. Questa proposta serve a proteggere gli animali e la loro inutile uccisione”.
Mentre gli animalisti festeggiano per quella che potrebbe essere una delle più grandi svolte per il mondo animale alcuni porta voce della FurNYC si dicono molto preoccupati per la legge che lascerà a casa molti lavoratori.
“Ci sono centinaia di aziende di pellicce a New York tra cui molte a conduzione familiare ” ha commentato un portavoce del gruppo FurNYC, sottolineando che “questa legge affosserà un’industria prosperosa con posti di lavoro ben pagati”.
Fino allo scorso secolo l’80 % delle pellicce vendute nella città erano prodotte in America. Erano molto in voga e venivano utilizzate anche nel mondo dello spettacolo.
Una legge molto simile è già stata approvata a San Francisco, Los Angeles e in altre piccole città in California. Nel mondo della moda già dal 2015 molti stilisti hanno deciso di dire no alle pellicce di animali.
Nella città di San Francisco i tempi stabiliti per terminare la vendita della merce già acquistata dai negozianti è il 2020 mentre per Los Angeles essendo la città più grande di tutto il paese ad aver messo al bando le pellicce avrà tempo fino al 2021.
In quasi tutta Europa entro il 2020 saranno chiusi tutti gli allevamenti di animali da pelliccia. La Germania è già al 100% senza allevamenti, l’ultimo ha chiuso prima del termine stabilito.
Nella proposta di legge presentata dal presidente del consiglio comunale di New York sono previste anche ammende per chi non rispetterà il divieto: le sanzioni partiranno da un minimo di 500 dollari fino a 1100 dollari per i negozianti che non rispetteranno il divieto di vendita.
I divieti e le sanzioni non interessano il mondo del commercio di seconda mano, sarà ancora possibile quindi acquistare pellicce usate.
Le pellicce sono sempre state sinonimo di bellezza eleganza e soprattutto ricchezza.
Indossare cadaveri di poveri animali torturati e seviziati per giorni, non dovrebbe essere un vanto e grazie a tutti gli stilisti che finalmente stanno aderendo all’iniziativa Animal Free questo modo di pensare appartiene sempre di più al passato.
Peta (People for the Ethical Treatment of Animals /Attivisti per il Trattamento Etico degli Animali ) è sempre attiva su questa tematica già nel 2018 con l’occasione della New York Fashion Week aveva fatto sentire il proprio disappunto con dei cartelloni pubblicitari.
La campagna è stata promossa anche in italia “Meglio nuda che in pelliccia”
L’attacco della Peta a New york ha avuto come testimonial l’attrice Gillian Anderson che ha posato indossando solo il suo sorriso per il fotografo britannico Rankin.
Molte sono le attrici che aderiscono ed hanno aderito al No alle pellicce e che in passato hanno posato per campagne pubblicitarie come ad esempio Elisabetta Canalis, Penelope Cruz, la cantante Pink e anche Anjelica Huston che in passato ha sempre indossato le pellicce e ora se ne vergogna come ha dichiarato sul Daily News.
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L.L.
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