Ci sono alcune patologie invernali alle quali potrebbe andare incontro il cavallo nel periodo più rigido come gli esseri umani. Conoscere i sintomi contribuisce ad intervenire in maniera tempestiva.
Le patologie invernali possono essere di origine batterica o virali oppure semplicemente collegate a sbalzi di temperatura o a colpi di aria fredda. L’esposizione del cavallo all’aria gelida oppure la sua permanenza in un’ambiente insalubre e umido possono portare a malattie che colpiscono l’apparato respiratorio, gli occhi oppure la pelle.
Per i cavalli che permangono nella stalla, l’umidità, accumulo di vapori di ammoniaca, di muffa e polvere all’interno può provocare diversi problemi alle vie respiratorie.
E’ importante mantenere un ambiente salubre e ventilato in modo che il cavallo possa respirare aria pulita e fresca.
Le condizioni ambientali e climatiche favoriscono l’insorgenza di patologie di origine infettiva che colpiscono l’apparato respiratorio. Tra queste si annoverano l’influenza, rinopneumonite, arterite, polmoniti e/o pleuropolmoniti batteriche e micotiche. In tal caso, il trattamento necessario dovrà essere a base di antibiotici.
Le cause di tosse da malattia respiratoria nei cavalli possono essere di origine batterica o virale o a causa dell’aria fredda. Per questo è importante individuare il tipo di tosse se acuta o recente legata alle alte vie respiratorie (laringe, trachea) o se è bassa relativa a bronchi, bronchioli.
La tosse acuta è riconducibile a malattie come raffreddore, laringite acuta, tracheite acuta, bronchite acuta o allergie. La tosse può anche essere cronica, cioè insorta da lungo tempo e resistente ai trattamenti.
Nel caso di un semplice raffreddore, oltre alla tosse, si verificano altri sintomi quali scolo nasale più o meno abbondante (detto muco), congestione nasale, catarro, starnuti e spossatezza.
I cavalli con un sistema immunitario depresso possono andare incontro a raffreddori e sinusiti sia prendendo freddo, che contraendo virus e batteri che causano infezioni.
I sintomi del raffreddore sono: starnuti, congestione nasale, secrezioni di muco e spossatezza.
Una delle terapie immediate e semplici consiste nelle inalazioni.
– secchio di acqua calda e sale
– in alternativa al sale è possibile usare oli essenziali (camomilla, eucalipto, canfora, salvia, timo o menta piperita). Gli oli essenziali devono essere molto diluiti per evitare che le mucose nasali dell’animale possano irritarsi.
– disporre il secchio sotto al naso del cavallo
– l’inalazione deve avere una durata di 15-20 minuti per due o tre applicazioni al giorno.
E’ possibile prevenire rafforzando il sistema immunitario dell’animale con un’alimentazione adeguata oppure con integratori come l’echinacina reperibile anche in gocce o in compresse.
Anche il cavallo rischia il colpo di freddo soprattutto in luoghi dove la temperatura è rigida e di fronte a sbalzi di temperatura.
I sintomi son: tremori, dolori muscolari, ansia, apatia, scolo nasale e febbre. Se trascurato il colpo di freddo può portare al raffreddore. Per prima cosa è importante mettere al riparo il cavallo e riscaldarlo.
Fare prevenzione è fondamentale. I cavalli tosati sono più esposti al colpo di freddo. Evitare di lasciare il cavallo sudati, di esporre l’animale a sbalzi di temperatura o a correnti di aria fredda.
La febbre da fango o dermatite del metacarpo e la dermatofitosi sono malattie della cute. La dermatofitosi colpisce la groppa e il sedere dell’animale mentre la febbre da fango colpisce le zampe.
Quando la pelle è morbida è più esposta ai batteri che provocano un’infezione. Si vengono a creare di conseguenza croste, zone squamose e gonfie. In tal caso è possibile effettuare dei lavaggi con disinfettante a base di clorexidina o sapone di marsiglia. Durante il trattamento evitare al cavallo di esporsi al fango.
Anche il cavallo è sensibile agli occhi e può andare incontro ad una congiuntivite che può scaturire da un’irritazione o batteri che entrano negli occhi. I sintomi sono arrossamento, gonfiore e stillicidio di pus. E’ possibile effettuare impacchi di camomilla o ricorrere ad un antibiotico in solito gocce o in crema da applicare all’occhio.
Durante il trattamento, proteggere l’occhio, magari con una mascherina anti mosche.
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C.D.
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