Il maremmano cambia nome e diventa abruzzese: è ufficiale!

Il maremmano cambia nome e diventa abruzzese: è ufficiale!

Tra le razze patrimonio dell’Unesco, il cane maremmano cambia nome e diventa ufficialmente il cane pastore abruzzese. La decisione è legge.

Cane patrimonio dell'umanità
Cane patrimonio dell’umanità (screenshot Instagram)

Uno dei cani riconosciuto patrimonio dell’umanità, cambia ufficialmente nome. La giunta regionale ha deciso che il pastore maremmano diventi il cane pastore abruzzese per riconoscerne l’autenticità e la storia. Il cane bianco italiano, simbolo dell’Italia centrale, è il protagonista di un importante cambiamento che avrà ripercussioni sulla storia e sul turismo del paese. Il provvedimento è stato ritenuto necessario dalla giunta proprio per rendere più realistico il riconoscimento di fauna e flora di quel particolare territorio. Il maremmano è da sempre il simbolo della transumanza nelle regioni come Abruzzo, Molise e Marche. Cane di taglia grande, dal pelo bianco e dolce con chiunque, il maremmano ha cambiato identità per accentuare quella del territorio in cui vive. Già nel 2019 infatti, una legge nazionale, aveva definito la transumanza come un bene immateriale dell’intera collettività. Il cane per eccellenza legato a tale tradizione è proprio lui, custode del gregge ed elemento insostituibile nella tradizione agricola e pastorale del nostro paese. Proprio per la sua importanza, si è ritenuto opportuno fortificare la sua immagine al fine di renderlo un vero e proprio cane autoctono.

Il maremmano cambia nome e diventa abruzzese: il motivo

Il cane guardiano del gregge
Il cane guardiano del gregge (screenshot Instagram)

La notizia è stata resa nota e divulgata dalla Giunta regionale Abruzzese che ha approvato il cambio nome del famoso guardiano del gregge. Il cagnolone bianco non sarà più quindi il “cane da pecora abruzzese” ma “cane da pastore abruzzese”.

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La sua storia sembra risalire ai tempi di Catone, dell’Antica Roma ed è da secoli associato al mondo della pastorizia. La Giunta in questione ha fornito l’esatto motivo che ha spinto gli assessori ed i consiglieri ad una tale scelta. Il suo precedente nome non corrisponderebbe alle sue mansioni ed alcune ricerche e studi lo hanno confermato.

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“La cinofilia ha individuato nei mastini i cani di impronta molossoide, che poco hanno a che vedere con la funzione del cane da pastore abruzzese” si legge nella nota regionale che spiega come inoltre il termine mastino abruzzese o cane da pecora abruzzese sia da definire desueto. Una scelta quindi che, a dire della giunta, ripristinerebbe una verità storica da sempre ignorata.

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