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Partono in vacanza e lo lasciano legato con una catena sul balcone al centro di Firenze

Lo avevano lasciato in balcone, legato ad una catena di circa un metro e mezzo, nel centro di Firenze ed erano partiti in vacanza nel periodo di Pasqua. Il povero animale, un giovane pit bull era là da giorni, costretto a stare in mezzo alle sue feci. I proprietari, di nazionalità albanese erano partiti per un breve periodo in Albania, dopo aver incaricato un loro connazionale e vicino di casa, di occuparsi del loro cane. Alcuni residenti della zona, presi a compassione si sono presi cura dell’esemplare, lanciandogli del cibo e dell’acqua. Alla fine, hanno trovato il coraggio di segnalare il caso all’Enpa per mettere in sicurezza il cane e farlo trasferire in un luogo adeguato alle sue esigenze.

Sul posto, lo scorso 24 aprile, sono intervenuti gli agenti e il Nucleo Provinciale Guardie Zoofile dell’ENPA di Firenze che si sono rivolti al vicino di casa incaricato del cane. L’uomo ha confermato alle autorità che i proprietari si erano assentati per qualche giorno senza provvedere a mettere il cane in un luogo adatto, esponendolo alle intemperie e a non pochi rischi, lasciandolo legato in terrazza.

Dopo un controllo, è stato accertato che il cane era privo di microchip e senza documentazione che provasse l’identità del proprietario. Per questo il cane è stato sequestrato e trasferito presso il custode giudiziario in attesa di verificare il legale possesso.

Il proprietario è stato successivamente individuato grazie alla collaborazione del Comando della Polizia Municipale di Firenze. Il cittadino albanese è stato pertanto sanzionato amministrativamente in base al Regolamento del Comune di Firenze sulla tutela degli animali, per la detenzione forzata sulla terrazza, l’incauto mantenimento e per la mancanza del microchip previsto dalla L.R.T. n. 59, per un totale di €. 520,00. Si tratta di una questione di buon senso e di educazione: casi come questi mostrano l’importanza della campagne informative e di sensibilizzazione a tematiche riguardanti gli animali. Non è più ammissibile che nel XXI secolo, anche nelle città ci siano casi di questo tipo di cui sono vittime i nostri compagni a 4zampe.

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