Durante l’udienza giubilare in piazza San Pietro, il Santo Padre ha proposto una riflessione sulla distinzione tra il tema della pietà e quello dalla compassione, evidenziando il rapporto tra gli uomini e gli animali.
Papa Francesco ha esordito che “a volte vediamo gente tanto attaccata ai gatti e ai cani, e poi lasciano senza aiuto la fame del vicino e della vicina, no no, d’accordo eh?”, invitando i fedeli a “stare attenti a non identificare la pietà con quel pietismo piuttosto diffuso che è solo una emozione superficiale che offende l’altro. La pietà non va confusa con la compassione per gli animali che vivono con noi, accade infatti che a volte si provi verso animali e si rimanga indifferenti di fronte alle sofferenze dei fratelli”.
Il Santo Padre ha ricordato che la pietà, “è uno dei sette doni dello Spirito santo che il Signore offre ai discepoli per renderli docili alle ispirazioni divine”.
Un argomento che molto probabilmente potrebbe creare la polemica degli animalisti. Lo scorso anno, come ricorda il quotidiano Repubblica.it, Papa Bergoglio aveva ammonito sui rischi di un atteggiamento sbilanciato nei confronti degli animali e dei fratelli, sottolineando che “molte coppie sposate preferivano avere un cane o un gatto in casa, invece di un figlio”.
In ogni caso, l’attenzione del Papa al benessere degli animali è sempre al centro delle sue riflessioni, tanto che nell’enciclica sul creato “Laudato Sì“, aveva scritto in merito alla sperimentazione sugli animali che “è contrario alla dignità umana far soffrire inutilmente gli animali e disporre indiscriminatamente della loro vita”. Una posizione per cui l’organizzazione animalista internazionale Peta lo aveva eletto Persona dell’anno 2015.
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