Panthera: la no-profit che salva i leoni in via d’estinzione e in pericolo

Panthera: la no-profit che salva i leoni in via d’estinzione e in pericolo

Si chiama Panthera ed è una no-profit che salva i leoni in via d’estinzione: di recente i volontari hanno soccorso una leonessa in pericolo

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Leonessa nella savana (Pixabay)

Panthera è il nome dell’organizzazione no-profit che si dedica alla salvaguardia dei leoni e più in generale alla protezione dei grandi felini selvatici di tutto il mondo. Una delle campagne più importanti portate avanti dall’associazione ha addirittura l’obiettivo di aumentare le popolazioni di leoni presenti nell’Africa occidentale. In tutto ciò, Panthera collabora a stretto contatto con il Dipartimento dei Parchi Nazionali del Senegal.

Panthera, l’associazione che salva i leoni in pericolo, soccorre una leonessa in difficoltà

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Leonessa (Pixabay)

Secondo quando riportato da un comunicato ufficiale pubblicato all’inizio di maggio dall’associazione no-profit e dal Dipartimento dei Parchi Nazionali del Senegal, i volontari stanno lavorando quotidianamente per posizionare dei collari GPS sui leoni dell’Africa occidentale, i quali purtroppo si trovano in via d’estinzione e in pericolo. Durante il lavoro di applicazione dei collari, il personale si è anche imbattuto in una leonessa in pericolo di vita.

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L’esemplare è parso subito in difficoltà; come spiega il comunicato dell’associazione, la leonessa era molto magra e si era separata dal branco. Purtroppo non riusciva a cacciare da sola e per questo era in pericolo di vita perché molto deperita ed affamata. Quando il team di volontari sono riusciti ad avvicinarsi si sono accorti di una cosa tanto insolita, quanto pericolosa. Il grosso felino aveva il muso completamente coperto da aculei di porcospino. Molto probabilmente era proprio quella la causa del deperimento dell’animale, perché a quanto pare era impossibilitata a cacciare con il resto del branco.

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Sempre secondo quanto riportato dal team di ricerca, la leonessa si trovava in quello stato da circa un mese. I volontari hanno dunque deciso di procedere tranquillizzando l’animale selvatico, rimuovendo gli aculei dalla bocca e dal viso e disinfettando le ferite. Solo successivamente le sono stati somministrati degli antibiotici. Il comunicato si conclude con una nota molto positiva ma comunque in qualche modo triste viste le condizioni in cui vivono certi animali selvatici: secondo quanto riportato, infatti, se il team non fosse intervenuto immediatamente, la povera leonessa non avrebbe vissuto ancora per molto.

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