Il Pantanal, la più grande regione umida del Pianeta, continua a bruciare tra roghi appiccati e incendi naturali: a rischio gli animali.
Quello che sta accadendo in tutto il mondo è qualcosa di inverosimile. Viviamo, forse, nell’era di uno dei più grandi cambiamenti mai visti prima. Tra tecnologia, nuovi virus, cambiamenti climatici e ignoranza a livello globale qualcosa di incredibile (che non sempre è sinonimo di positivo) sta ormai accadendo. Uno dei fenomeni più vistosi e prorompenti che ogni giorno siamo costretti a osservare tramite tv o web è l’incendio: fiamme altre che divampano dappertutto.
Gli incendi stanno letteralmente mettendo K.O. diverse zone del pianeta. In queste aree, come se non bastasse, esiste un’alta concentrazione di animali, anche molto rari che, andando avanti, possono davvero rischiare la loro vita se non l’estinzione… a vita. Una di queste aree è il Pantanal, la regione più umida di tutto l’intero Pianeta.
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Davvero un guaio senza precedenti quello degli vari incendi che si succedono in tutto il mondo. Il Pantanal è una regione brasiliana che accoglia molte specie animali. Conosciuto perché, in tutto il mondo, è la zona più umida mai scoperta prima. Negli ultimi anni, però, il vari incendi hanno devastato tutto quello che incontravano nella loro corsa. Oggi, anzi, quest’anno più che mai. Le piogge scarseggiano, il terreno si fa arido e non più umido, gli incendi prendono piede e devastano tutto quello che incontrano. Un vero problema che lo stesso presidente del Brasile, Jair Bolsonaro, ha preso sotto gamba con i diversi tagli fatti in questo ambito.
Specie a rischio e vita fuori controllo. Una di queste è l’onca pintada, un giaguaro striato considerato il maggior felino delle Americhe e l’arara azzurra, l’ara giacinto, il più grande pappagallo al mondo. Si evince subito che si tratta di specie davvero rare che rischiano di fermare la loro corsa su questa terra. Tutto ciò è inammissibile, eppure esiste e persiste. In più ci mettiamo, come sempre da un periodo a questa parte, l’ignoranza e l’ingordigia dell’uomo. Molti uomini devastano e bruciano i campi, la cosiddetta deforestazione, per poi coltivare altra soia oppure “piantare” qualche allevamento di bovino in più.
Un vero e proprio scempio quello che si sta consumando in questa parte del mondo. Oltre gli incendi, come quelli capitati in Australia durante il periodo estivo, serve una maggior consapevolezza dell’uomo, altrimenti rischiamo di farci del male da soli, ma più che altro di far male a queste bellissime creature del nostro Pianeta.
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