Panama: arriva il carcere per i maltrattamenti di animali

Panama: arriva il carcere per i maltrattamenti di animali

Dura risposta da parte dell’Assemblea Nazionale di Panama alla piaga dei maltrattamenti nei confronti di animali domestici. Da oggi è previsto il carcere tra i 18 e i 24 mesi per chi li uccide o maltratta. L’iniziativa di legge è stata opera di Katleen Levy, deputata di maggioranza, che crede che questa legge era necessaria, in quanto era “urgente inasprire le pene per chi si renda responsabile di comportamenti contrari al rispetto e al benessere degli animali domestici”.

La Levy ha aggiunto: “E’ essenziale che ci rendiamo conto del trattamento che diamo agli animali, indipendentemente dallo stato sociale che abbiamo”. Quindi ha annunciato un nuovo disegno di legge relativo al benessere e al possesso degli animali. “E’ necessario che ogni famiglia panamense abbia un animale domestico, perché questi animali portano gioia, compagnia e spesso protezione”, sono state le sue parole. Fino a oggi i maltrattamenti e le uccisioni di animali erano sanzionati con lavori socialmente utili tra i cento e i duecento giorni.

La scioccante sentenza del giudice

La decisione arriva nelle stesse ore in cui una sconcertante sentenza è stata emanata nei giorni scorsi dalla Corte d’Appello dell’Oregon, negli Stati Uniti, vittime alcuni cani. La loro colpa era quella di abbaiare, disturbando i vicini, così i giudici hanno deciso che andavano recise le corde vocali. Secondo quanto riferisce il Washington Post, i giudici hanno ordinato a una coppia di allevatori canini di “operarli per tagliare loro le corde vocali, dato il continuo abbaiare dei giganteschi mastini tibetani, pratica molesta”.

Berlusconi contro i maltrattamenti di animali

Sul tema dei maltrattamenti di animali, nel nostro Paese, è sceso in campo direttamente il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi. Nel suo programma elettorale, infatti, l’ex premier chiede l’inasprimento delle pene per chi maltratta o uccide un animale: “Chi maltratta un animale senza ragione, chi lo uccide, chi lo addestra per delle lotte cane contro cane dev’essere punito severamente, anche con la prigione”. In questi mesi, dall’adozione di cinque esemplari che erano nel canile di Olbia trasferendoli sia nella sua villa di Arcore e in altre residenze della famiglia al suo appoggio al Movimento Animalista, più volte Berlusconi si è schierato contro abbandoni e maltrattamenti.

Il dibattito in Italia

Si tratta di temi molto dibattuti in Italia. Di recente, la Cassazione ha depositato una sentenza con la quale ribadisce che l’uccisione di un animale è un reato. Si tratta infatti di un delitto contro il sentimento degli animali. Viene specificato che commette “reato chi uccide gratuitamente e senza necessità un animale”. Quindi non è reato solo se l’uccisione è consentita e disciplinata da norme speciali.

L’uccisione di animali, in diritto penale, è il reato previsto dall’art. 544-bis del codice penale, che recita: “Chiunque, per crudeltà o senza necessità , cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da quattro mesi a due anni”. Nel frattempo arriva la buona notizia che reati come l’abbandono di cane o la cattura di un animale protetto non subiranno alcuna depenalizzazione occulta. La Lav aveva lanciato una campagna contro il decreto legislativo 116/2017 di riforma della magistratura onoraria e dei giudici di pace. Questo, appena pubblicato in Gazzetta Ufficiale, prevede la cancellazione di questa tipologia di reati dai Tribunali Penali.

GM

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